In relazione al comunicato stampa dei Sindaci dei Comuni dell’Appennino Reggiano relativamenente all’incontro del Comitato di Distretto del 14 aprile scorso, con la Direzione Generale e Distrettuale dell’Azienda USL di Reggio Emilia, per dovere di trasparenza e corretta informazione, intendo fare alcune precisazioni.

Nell’incontro, durato alcune ore, si è discusso in modo approfondito degli assetti attuali dell’Ospedale Sant’Anna e delle possibili prospettive in relazione al piano di riordino della rete ospedaliera secondo la programmazione nazionale e regionale.

Ho confermato il ruolo strategico dell’Ospedale per il territorio montano e per la rete provinciale e l’impegno di questa Direzione, in stretta integrazione con l’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, a garantire servizi e prestazioni clinico-assistenziali qualificate, appropriate e sicure.

Per quanto attiene la questione del punto nascita si è discusso dei vincoli, delle opportunità e dei diversi aspetti tecnici, legali e normativi, relativi alla applicazione del Piano di riordino dei punti nascita, così come previsto dall’Intesa Stato Regioni del dicembre 2010 (sottoscritta da Governo, Regioni, Comuni, Province e Comunità Montane) e dal Patto per la salute 2014-2016, anche in previsione della programmazione regionale di prossima emanazione. A questo proposito non è corretto attribuirmi l’intento o l’obiettivo “di difendere in ogni modo il punto nascita della montagna”.

Questa Direzione, coerentemente a quelli che saranno gli indirizzi regionali in materia, si è invece impegnata, in relazione agli assetti che ne risulteranno, a garantire, anche in caso di superamento del punto nascita, i massimi livelli di sicurezza possibili nel percorso nascita della popolazione residente, come peraltro ampiamente fatto fino ad oggi, grazie all’integrazione con l’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

(Fausto Nicolini, Direttore Generale)