Riportare i diritti civili al centro del dibattito politico per una trasformazione laica del nostro Paese. Questo è l’obiettivo dell’Istituto laici Italiani (ILI),  di cui è stata presentata un’anteprima nel corso delle Giornate della laicità di Reggio Emilia.

Una realtà formata, tra gli altri, dalle Giornate della laicità e Iniziativa laica e da altre realtà attive su tutto il territorio nazionale, tra le quali Fondazione Critica Liberale (Roma) e Politeia – Centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica  (Milano).

All’incontro erano presenti Enzo Marzo, direttore di Fondazione Critica Liberale; Giorgio Salsi, presidente di Iniziativa laica; il docente di filosofia Eugenio Lecaldano; l’esperto di fisiopatologia della produzione Carlo Flamigni; il professore di Bioetica Maurizio Mori; il direttore di Politeia Emilio D’Orazio e Beppino Englaro.

“L’idea dell’Istituto è nata a margine delle scorse edizioni delle Giornate della laicità: non a caso, tra i primi firmatari del progetto ci sono proprio alcuni degli intellettuali che in questi anni hanno preso parte alla manifestazione” spiega Giorgio Salsi. “Siamo partiti dalla riflessione su come fosse possibile, dopo aver vissuto una stagione ricca di conquiste sul piano dei diritti civili come quella degli anni 70, essere arrivati al nulla attuale. Oggi come mai c’è un bisogno enorme di una cultura laica, libera e critica, che consenta al Paese di uscire dal conformismo: l’Istituto dei laici può essere un connettore per raccogliere spunti e iniziative e promuovere la nascita di quella nuova stagione dei diritti civili che tutti noi ci auspichiamo parta al più presto”.

“L’Istituto si propone come una realtà nazionale che però trova in Reggio Emilia e nelle Giornate della laicità un punto fisso di riferimento” afferma Enzo Marzo. “Non siamo un partito né un movimento a cui ci si può iscrivere ma un istituto culturale, un soggetto di riflessione e proposta generale che si fa portatore del metodo della laicità, fornendo materiali e contributi qualificati di riflessione. Il nostro obiettivo non è quello di svolgere un’attività in concorrenza con le altre iniziative e organizzazioni già esistenti, impegnate nel mondo laico. Quello che ci interessa è fornire una voce comune in un mondo della cultura laica che, proprio perché tale, è composta da individui molto critici che amano lavorare in solitudine e non si confrontano”. Tra gli aderenti all’Istituto figurano anche esponenti di discipline e religioni diverse, come Stefano Levi della Torre, rappresentante della comunità ebraica, l’ex abate Franzoni o Daniele Garrone per i valdesi. Aggiunge Marzo: “Non abbiamo preclusioni per i credenti: sosteniamo la libertà religiosa e ognuno, ne proprio privato, deve fare quello che ritiene più vicino alle proprie convinzioni. Noi sosteniamo la libertà religiosa e l’autonomia tra Stato e Chiesa”. Sono inoltre intervenuti, con contributi e stimolanti, anche Eugenio Lecaldano, Carlo Flamigni, Maurizio Mori, Emilio D’Orazio e Beppino Englaro.

Hanno già dato la loro adesione all’Istituto anche altri intellettuali quali il filosofo della scienza Tempo Pievani, la psicanalista Simona Argentieri, la docente di Filosofia Patrizia Borsellino, lo storico Adriano Prosperi, il regista Marco Bellocchio, il professore di Bioetica Demetrio Neri, il giornalista Ermanno Rea e lo stesso Beppino Englaro.