io-e-te-bernardo-bertolucciL’intensa e drammatica storia del rapporto tra un ragazzo adolescente e la sua sorellastra, lui introverso e problematico e lei tossicodipendente, tutto girato in una cantina.

Con “Io e Te” di Bernardo Bertolucci – l’ultimo lavoro (2012) a oggi del grande Maestro del cinema italiano tratto da un romanzo breve di Niccolò Ammaniti – interpretato dagli allora esordienti Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco e con Sonia Bergamasco, Tommaso Ragno, Veronica Lazar e Pippo Delbono, prosegue domani sera lunedì 27 aprile alle ore 21.00 al Cinema Teatro Troisi di Nonantola la 9^ edizione del Nonantola Film Festival, organizzato dall’omonima Associazione affiliata Arci.

La trama: il quattordicenne Lorenzo ha palesi difficoltà di rapporto con i coetanei tanto che si avvale dell’aiuto di uno psicologo. Un giorno coglie al volo un’occasione unica: finge di partire per la settimana bianca con la sua classe mentre invece si rifugia nella cantina di casa con una ben organizzata scorta di cibarie e le letture preferite. Non sa che di lì a poco proprio nel suo dorato rifugio irromperà Olivia, la sorellastra venticinquenne che non vede da lungo tempo. Olivia è tossicodipendente e sta tentando di ripulirsi. Nel frattempo soffre di crisi di astinenza e non fa nulla per lasciare tranquillo Lorenzo.

Grazie a un casting accurato, che gli ha permesso di scegliere due corpi e due volti che si imprimono immediatamente nella memoria dello spettatore, Bertolucci può tornare a uno dei suoi temi preferiti: quello dell’irruzione di un elemento esterno (sia esso storico o individuale) che mette in discussione uno status quo imponendo una revisione totale di ciò che si riteneva acquisito o l’esplosione di ciò che era stato accuratamente ricoperto da ipocrisie o autoconvincimenti. A differenza delle formiche dalla vita sociale rigidamente strutturata Lorenzo e Olivia sono due personalità che hanno cercato, ognuna a suo modo, di sfuggire al vivere comune. Sarà una cantina (luogo delegato alla paura e/o alla morte nel cinema di genere) a riaprirli se non al mondo almeno alla possibilità di prendere in considerazione opzioni diverse. Se Lorenzo, come un armadillo in gabbia, era convinto di salvarsi compiendo un ripetitivo percorso solitario, Olivia aveva cercato di annullarsi nel confondersi con i muri ai quali sovrapponeva la propria immagine fotografica. Una polvere simile alla calce di quegli stessi muri ma dai micidiali effetti aveva invece cominciato a confondersi con lei finendo per confonderla.

 

Info e programma completo su www.nonantolafilmfestival.it e sulla pagina Facebook dedicata