charlie-hebdoLa strage del 7 gennaio scorso nella sede della redazione del settimanale satirico “Charlie Hebdo” ha drammaticamente riacceso l’attenzione dell’opinione pubblica europea sul terrorismo di matrice religiosa che, da ormai quasi tre lustri, colpisce in modo irregolare e con inaudita ferocia obbiettivi civili del mondo occidentale. Alcuni commentatori hanno parlato di un “11 settembre europeo”, di un momento capace di costituire un vero e proprio tornante nella storia d’Europa. La strage di Parigi richiede un’ampia riflessione di carattere giuridico che il Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha in programma per mercoledì 6 maggio 2015.

Il confronto, aperto a tutti gli interessati, dal titolo “Essere o non essere Charlie? Il rapporto tra libertà di religione e libertà di manifestazione del pensiero nel dibattito giuridico contemporaneo” si terrà alle ore 10.00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza (via San Geminiano, 3) a Modena.

“Il punto di partenza della riflessione che cercheremo di sviluppare – ha spiegato il prof. Vincenzo Pacillo, docente Unimore tra gli organizzatori della giornata – è che la satira, fondandosi sulla caricatura e sull’uso di immagini ed espressioni grottesche, è da sempre uno strumento privilegiato per discutere sull’esercizio del potere: essa dunque può essere repressa solo attraverso una diminuzione del ruolo che la libertà di manifestazione del pensiero gioca all’interno del processo di formazione di una società democratica”.

“Tuttavia – afferma il prof. Luigi Foffani, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza di  Unimore – è molto in discussione la possibilità di considerare accettabile tale compressione della libertà di espressione.  Molte delle vignette pubblicate in questi ultimi anni da Charlie Hebdo sono lontane dal gradimento e dalla sensibilità dei credenti : d’altra parte si afferma che nessun potere pubblico può arrogarsi il diritto di comprimere, limitare, distruggere la libertà di satira, perché le modalità espressive di quest’ultima rappresentano una delle caratteristiche salienti in cui l’Occidente ha sviluppato la sua libertà di critica contro ogni forma di potere, sia esso temporale o clericale”.

La mattina, che sarà presieduta dal prof. Luigi Foffani di Unimore, i professori Roberto Bin, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Ferrara, Deborah Scolart, Docente di Diritto islamico all’Università di Roma Tor Vergata, Costantino Visconti, docente Diritto penale all’Università di Palermo e Cristiana Cianitto, docente di Diritti delle religioni e diritti umani all’Università di Milano, introdurranno i principiali temi giuridici.

Al pomeriggio dalle ore 15.00, i giuristi, prof.ssa Anna Gianfreda dell’Università Cattolica di Piacenza, prof. Vincenzo Pacillo di Unimore, prof. Luca Vespignani di Unimore, i giornalisti, Enrico Grazioli della Gazzetta di Modena, Carmelo Palma di Strade,  un redattore del Il Resto del Carlino,  e membri dell’Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, Patrizia Khajida Dal Monte, si confronteranno in una tavola rotonda, coordinata e presieduta dal prof. Massimo Jasonni di Unimore, sul ruolo della stampa nella creazione di equilibri accettabili tra libertà di religione e libertà di espressione.

Al termine è previsto un dibattito al quale è particolarmente atteso l’intervento dei giornalisti presenti in sala. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna.