controllo_carabinieriGrazie ad un blitz congiuntamente condotto dai Carabinieri della Compagnia di Guastalla e dai colleghi del Nucleo ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, in un comune della bassa reggiana è stata localizzato un locale pubblico che impiegava 10 lavoratrici in nero pari al 45% della forza lavoro. Nei guai è finito un 63enne reggiano amministratore unico della società che gestisce il locale notturno a cui gli operanti hanno sospeso l’attività commerciale comminandogli una maxi multa. L’attività dei Carabinieri di Guastalla e del Nucleo Ispettorato Lavoro, supportati del personale della Direzione territoriale del Lavoro di Reggio Emilia risale all’altra notte quando gli operanti, sulla scorta di una mirata attività informativa tesa a contrastare le fattispecie illecite correlate al lavoro nero e all’impiego di manodopera clandestina, effettuavano un controllo presso un locale notturno gestito da un imprenditore reggiano. All’atto dei controlli Carabinieri e dei colleghi dell’Ispettorato gli operanti riscontravano la presenza di 22 dipendenti intenti a lavorare dei quali 10 (pari al 45% della forza lavoro) sono risultati tutti non aver un contratto d’assunzione e per questo impiegati in nero. Si tratta di donne risultate in prevalenza straniere ed in regola con le norme di soggiorno in Italia. Ai sensi delle attuali norme di legge, l’attività aziendale veniva immediatamente sospesa dagli operanti che procedevano anche nei confronti dell’imprenditore comminandogli una maxi multa per oltre 40.000 euro. Ora la ripresa dell’attività dipenderà dallo stesso titolare che dovrà regolarizzare i dipendenti impiegati in nero e pagare la maxi multa.