Gianluca-GardiniQuasi 700 segnalazioni ricevute dai cittadini, per un totale di 538 istanze aperte, e 539 fascicoli chiusi, di cui 150 pendenti dagli anni precedenti: il 2014 ha visto sì “un calo rispetto alle istanze aperte nei due anni precedenti”, nel 2012 furono 796, ma è un calo che “vede nella riorganizzazione delle procedure la sua motivazione principale”, riorganizzazione che oggi “permette di determinare, contrariamente agli anni precedenti, una individuazione dei reali procedimenti di difesa civica avviati”. 

Gianluca Gardini, Difensore civico dell’Emilia-Romagna, l’organismo chiamato a intervenire (gratuitamente) a tutela del cittadino nel caso di disservizi della pubblica amministrazione, ha presentato oggi all’Assemblea legislativa la sua relazione sull’attività svolta nel 2014. E al centro della sua illustrazione in Aula c’è sicuramente “il tema della riorganizzazione, con l’obbiettivo di definire con più precisione e consequenzialità le procedure da adottare”, in modo da “dare coerenza alle procedure delle azioni di difesa civica, salvaguardare la piena efficacia dei procedimenti avviati e migliorare l’efficienza dei procedimenti stessi”. Come spiega Gardini, infatti, “la scelta è stata quella di considerare solo le istanze che avevano i presupposti formali per vedere esercitata una attività di difesa civica”. In ogni caso, complessivamente “nel 2014 il Servizio Istituti di Garanzia (la struttura dell’Assemblea legislativa di cui l’Ufficio del Difensore civico fa parte, ndr) ha operato 2.398 protocolli per comunicazioni con la Difesa civica, di cui 973 in entrata e 1.425 in uscita”.

Il Difensore civico suggerisce anche un’altra chiave di lettura dei dati: “C’è da ritenere che una parte del calo delle istanze sia dovuto al miglioramento dell’atteggiamento della Pubblica amministrazione regionale e dei concessionari locali di servizi nell’attenzione al cittadino, cambiamento dovuto in parte anche al costante intervento del nostro Servizio e alla percentuale consistente, rispetto alle istanze promosse dai cittadini, di accettazione dei nostri pareri da parte delle pubbliche amministrazioni interessate”. In effetti, i procedimenti chiusi nel 2014 mostrano una forte presenza di esiti in cui la pubblica amministrazione accoglie le tesi proposte dal Difensore civico e, di conseguenza, viene incontro alle richieste del cittadino: è successo in 161 casi, e si tratta della conclusione più ricorrente. Solo in 33 casi, sempre nel 2014, il soggetto pubblico non ha collaborato con l’organismo di garanzia dell’Assemblea legislativa regionale, cioè non rispondendo o non fornendo gli elementi richiesti, o non accogliendone le tesi.

“L’Assemblea vuole offrire tutto il supporto possibile, con ogni mezzo a propria disposizione, alla attività del Difensore civico, in particolare per quanto riguarda i suoi rapporti con le pubbliche amministrazioni- spiega al termine dell’illustazione la presidente Simonetta Saliera-, sono convinta che una figura di garanzia del genere tuteli non solo i cittadini ma anche le istituzioni, fornendo pareri competenti che mettono al sicuro da ricorsi e battaglie legali onerose sia dal punto di vista economico sia per il tempo e le risorse umane che impiegano”.

Il campo più rilevante di azione, il 20% del totale dei procedimenti, è la contestazione di sanzioni amministrative, si tratti infrazioni al codice della strada o della contestazione o richiesta di rateizzazione di tributi. “Mentre la prima causa riguarda un fenomeno piuttosto costante di contenzioso con la pubblica amministrazione, prevalentemente Comuni e Province- sostiene Gardini-, la seconda evidenzia, in molti casi, il crescere delle difficoltà economiche dei cittadini a corrispondere alla richiesta di tributi e a sanzioni e interessi a fronte di mancati pagamenti”.

Di non poco conto poi anche il numero (16%) delle istanza volte a ottenere accesso agli atti negato da parte della pubblica amministrazione. Delle 85 istanze in materia di accesso, quasi la metà, si legge nella relazione, avrebbe dovuto essere accolta sin dall’inizio dalla pubblica amministrazione che invece ha atteso l’intervento del Difensore civico per concederlo. Infine, un ambito sul quale l’attività di difesa civica si è particolarmente focalizzata nel corso del 2014, anche e soprattutto per le numerose richieste di intervento da parte dei cittadini, è stato quello della disabilità, e in particolare dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

Sugli oltre 500 casi esaminati del 2014, una “approssimazione ragionevole” del risparmio economico dei cittadini che si sono rivolti al Difensore civico parla di una cifra totale non inferiore ai 30.000 euro, escludendo tutti gli ulteriori risparmi ipotizzabili per consulenze e ricorso a professionisti, rivendica Gardini: infatti, solo gli 85 ricorsi per l’ottenimento dell’accesso ad atti della pubblicazione, al costo più ridotto del contributo unificato di 300 euro di un ricorso al Tar, sarebbero costati complessivamente ai cittadini ricorrenti almeno euro 25.500.

(nella foto il Difensore civico, Gardini, durante il suo intervento in Aula)