Gli interventi di contenimento della spesa pubblica, che in questi anni sono stati scaricati sui comuni, stanno assumendo connotazioni grottesche.
I piccoli Comuni dell’Alto Appennino Modenese, avrebbero dovuto già da tempo affrontare scelte  decisive, quali i processi di fusione tra Comuni che per dimensioni demografiche non hanno più alcuna ragione di essere.
Questa sarebbe stata la soluzione ottimale ma, al di là dei proclami  inutili e pretestuosi  utili a posporre il tema Unione e vista la situazione politica nel Frignano, è purtroppo pura fantascienza.

Il Comune di Montecreto nei giorni scorsi ha informato i sindacati che, a causa del contenimento della spesa, ha deciso di affrontare la sostituzione dell’ufficio Segreteria (scoperto per pensionamento), “con un’operazione che riteniamo sbagliata” affermano Claudio Pasquesi Fp/Cgil e Cesare Tommasini Fp/Cisl.
La proposta dell’Amministrazione prevede lo spostamento dell’attuale dipendente dall’Ufficio Anagrafe alla Segreteria. L’ufficio Anagrafe sarebbe coperto per sole 12 ore con l’assunzione a tempo determinato di un operatore proveniente da un Comune al di fuori del territorio dell’Unione, che sino a novembre lavorerebbe 36 ore nel suo ente e 12 ore a Montecreto, con un orario complessivo settimanale di 48 ore.

“Si consideri l’importanza degli uffici anagrafe nei piccoli Comuni – spiegano i sindacalisti – sono l’Urp, il centralino, sono il front-office dell’Ente, sono l’unico ufficio dove il cittadino non deve pagare”.
I sindacati hanno rigettato la proposta ritenendola provvisoria, sbagliata, pericolosa.
Innanzitutto, in una situazione di pesante disoccupazione e di crisi anche dell’Appennino, si assume oltre all’orario contrattualmente previsto.
In un Comune dove la percentuale di anziani over 65 è di oltre il 50%, dove non vi è alcuna attività industriale, dove il mercato si fa al mercoledì mattina, non è utile chiudere l’Ufficio Anagrafe al mattino e aprirlo per 3 giorni alla settimana al pomeriggio.
“Inoltre – aggiungono Pasquesi e Tommasini – quando il cittadino di Montecreto si rivolgerà allo sportello per una qualsivoglia comunicazione anagrafica obbligatoria, ad esempio la comunicazione di morte di un congiunto il cui decesso è avvenuto il sabato pomeriggio, come si dovrà comportare, visto che la prima apertura prevista sarà il mercoledì pomeriggio? Non innesca questo contenziosi pericolosi per l’Ente?”.
Nella proposta del Comune di Montecreto si intravede ancora una chiara volontà di fare da sé, come se non ci fossero gli elementi per prendere delle decisioni forti nella direzione delle gestioni associate.

Nell’incontro avuto con gli amministratori i sindacati avevano proposto diverse soluzioni con un unico punto fermo: il mantenimento dell’apertura a tempo pieno dell’Ufficio Anagrafe che, oltre a svolgere le sue funzioni fondamentali, si sarebbe fatto carico di altre funzioni in modo da saturare correttamente il tempo di lavoro dell’operatore.
“Abbiamo proposto di affidare la compilazione dei 7 prospetti paga dei dipendenti, all’Unione del Frignano – aggiungono i sindacalisti – sgravando in questo modo la figura apicale che in questo ente ha il compito di fare anche le paghe”.
“Abbiamo anche proposto, considerato che si riuscirebbe a fare in breve tempo, di avviare percorsi per unire sia l’Ufficio Tributi, sia la gestione della Segreteria tra i Comuni di Riolunato e Montecreto, visto che i due enti assieme arrivano a malapena a 1.700 abitanti”.
I sindacati hanno, inoltre, richiesto in più occasioni che i Comuni dell’alta Montagna rafforzino le squadre operaie, che, assieme agli uffici tecnici, devono essere gestite unitariamente, avvisando che se, gli enti non andranno in questa direzione, per effetto della centrale unica di committenza, si troveranno ingessati e incapaci di dare risposte immediate ai loro concittadini.
“Confidiamo ancora in un ripensamento – concludono i sindacalisti della Fp/Cgil e Fp/Cisl – da parte del Sindaco per quanto di sua competenza e dei Sindaci tutti del Frignano, per accelerare il percorso di costruzione e andata a regime dell’Unione, senza scivolare nel campanilismo e particolarismo di cui si ha sentore, diversamente sarà l’intero territorio a rimetterci”.