denaro_euroSette milioni di euro in più di tributi in un anno, schizzati alla fine del 2014, ovvero dopo soli 6 mesi di amministrazione PD, a 34 milioni di euro. Aumento dell’IMU per un milione di euro, passata dai 9,3 milioni di entrate del 2013 ai 10,3 del 2014. Raddoppio dell’addizionale IRPEF, che ha reso più leggere con un prelievo diretto per due milioni di euro, le buste paga di tutti i sassolesi, con entrate passate dai 2,1 milioni del 2013 e del 2012 ai 4,1 milioni del 2014.

Ecco l’effetto dei primi sei mesi di amministrazione PD, sanciti dal bilancio consuntivo 2014. Un bilancio, modificato rispetto a quanto abbozzato dalla precedente amministrazione, che toglie sempre più soldi dalle tasche dei sassolesi, limitando la loro capacità di spesa e di investimento. Un bilancio su cui pesa la diffida del Prefetto che suona come un primo annuncio di sfratto per il Sindaco Pistoni. Un bilancio invotabile non solo perché fatto di tasse imposte e tributi portate al massimo livello a scapito di famiglie ed imprese ma perché carico di rischi ai quali l’attuale amministrazione ha deliberatamente esposto il Comune.

La conferma arriva dalla relazione del Collegio dei revisori dei Conti che accompagna il consuntivo 2014, dove inadempienze e mancate garanzie abbondano:  Nello specifico il Collegio ha ribadito come la previsione di finanziamenti ad SGP, approvata il 30 aprile scorso, fosse in contrasto con DL 78 che vieta di farlo e sul quale l’Amministrazione non ha ricevuto risposta dalla Corte dei Conti.

Lo stesso Collegio invitava ed invita l’Amministrazione ad erogare gli apporti di capitale da parte del Comune, subordinando il tutto al pagamento delle rate dei mutui della società. Lo stesso Collegio segnala come le conseguenze del mancato risanamento della società si ripercuoteranno con effetti pesantissimi ed imprevedibili sulle finanze del Comune. Per questo invita l’Amministrazione stessa di essere quantomeno preparata a qualsiasi senario.

E come se questi elementi da scenario a dire poco preoccupante non bastassero, a complicare il quadro c’è anche la segnalazione del Collegio che evidenzia come il Comune non si sia dotato idonee procedure contabili per la compilazione  e la tenuta dell’inventario dei beni immobili.

La predica sulla cornice di legalità e di regolarità che avrebbe portato alla modifica del piano concordatario SGP, che ancora potrebbe naufragare, portando quindi nel baratro economico l’intero comune, in realtà fa acqua da tutte le parti. Se non per motivi ideologici, che lasciamo alla maggioranza giustificare per coprire le già evidenti incapacità dell’Amministrazione, non c’è un motivo uno, per votare questo bilancio”.

(Forza Italia, Gruppo Consiliare – Il Capogruppo)