spaccio-drogaUtilizzavano pusher a “contratto”, che venivano sostituiti in caso finissero nella rete dei controlli delle forze dell’ordine o per il calo di produttività degli affari. Una modalità di azione che non è sfuggita ai Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata (Napoli) che, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Reggio Emilia, sabato mattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal GIP su richiesta della Procura di Torre Annunziata. Dodici le persone indagate, cinque delle quali finite in carcere, altrettante ai domiciliari (tra cui un 20enne partenopeo abitante a reggio Emilia) mentre due sono state raggiunte da obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’ordinanza è stata eseguita tra le province di Napoli, Salerno la città Reggio Emilia. Le indagini, sviluppate dai carabinieri tra il febbraio e il giugno dello scorso anno, hanno consentito di monitorare oltre 400 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana) avvenuti attraverso un modus operandi particolarmente articolato, rilevato anche dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Nel corso delle indagini, infatti, è emerso che il gruppo criminale, oltre ad utilizzare un linguaggio convenzionale già in uso tra spacciatori e clienti per identificare lo stupefacente, aveva escogitato altre strategie per eludere le investigazioni, individuando dei veri e propri pusher “a contratto” cui venivano forniti appositi kit di servizio che comprendevano anche telefono cellulare di scarso valore e utenza telefonica dedicata avente intestatario fittizio. In tal modo i pusher, sostituiti in caso di controlli o di calo del volume di affari, operavano in maniera sistematica limitando i contatti diretti con i fornitori all’approvvigionamento degli stupefacenti e alla consegna dei proventi, comunicando sempre con utenze fittiziamente intestate. Tra i 12 indagati, anche un 20enne napoletano, abitante a Reggio Emilia dove è stato rintracciato e tratto in arresto dai Carabinieri.