violenza_donneVessazioni psicologiche, insulti e botte anche davanti ai figli minori. Nessun motivo alla base delle violenze dell’uomo che, stando ai raccapriccianti contenuti della denuncia, andavano avanti da qualche anno. Gravi e inauditi episodi di violenza per i quali, al termine delle indagini, i Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli lo hanno denunciato alla Procura reggiana. Il sostituto titolare dell’inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento all’abitazione e da qualunque altro luogo frequentato dalla moglie, prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 500 metri dai luoghi dalla stessa frequentati.

Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli che hanno denunciato l’uomo con le pesanti accuse di gravi maltrattamenti in famiglia. Oltre ai quotidiani insulti, al non poter parlare con nessuno ed al divieto di uscire da casa se non per fare la spesa e comunque accompagnata dal marito, il 40enne di nazionalità marocchina e residente a Reggio Emilia ha più volte picchiato violentemente la moglie con schiaffi e pugni, trascinandola per i cappelli in camera da letto arrivando anche a sbatterle la tesa contro il muro e contro l’armadio della camera dei bambini. Tra gli assurdi motivi delle botte una volta per aver salutato un uomo, un’altra volta per non essere risuscita a far da mangiare ed ancora per non aver fatto bene il pane. L’ultimo episodio che l’ha visto prendere la testa della moglie e sbatterla al muro davanti ai figli minori, ha visto questi ultimi, sapendo dell’uscita del padre dopo le violenze, precipitarsi dalla madre per darle le chiavi di casa. La donna a quel punto è scappata in pigiama e ciabatte con al seguito i suoi piccoli. All’ospedale di Montecchio Emilia le hanno refertato 10 giorni di prognosi. Quindi la denuncia ai carabinieri, il collocamento della donna in struttura protetta e la denuncia del 40enne, oggi colpito dal citato provvedimento di natura cautelare.