Il Comune di Modena ha imposto al curatore fallimentare che si occupa dell’area dell’ex Smalti Modena, situata tra via del Murazzo e via Campani, di provvedere a prosciugare la zona acquitrinosa e di disattivare il pozzo collocato all’interno del terreno e dal quale fuoriesce acqua. A seguito dell’ordinanza, è stata riparata la recinzione e sono cominciati all’interno dell’area, i lavori preparatori per il prosciugamento.

Lo ha annunciato l’assessora all’Urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli, rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 11 giugno, a un’interrogazione presentata da Elisabetta Scardozzi del Movimento 5 stelle che chiedeva quali siano i provvedimenti che il Comune ha assunto o intende assumere per risolvere la situazione di via del Murazzo.

L’ordinanza, emessa il 3 giugno, prescrive inoltre al curatore fallimentare di tagliare la vegetazione infestante e rimuovere tutto ciò che possa risultare potenziale focolaio di proliferazione della zanzara tigre, e di verifcare, e dove necessario, ripristinare la recinzione esterna per evitare l’accesso all’area. Il curatore ha ora trenta giorni di tempo per procedere agli interventi. In caso contrario il Comune potrà sanzionarlo con una multa.

Nella sua risposta, l’assessora Vandelli ha anche spiegato che la Giunta “sta prendendo in mano il tema del degrado delle aree private sulle quali però, come Amministrazione, non abbiamo molti strumenti di intervento. Abbiamo censito già una decina di aree abbandonate e stiamo provando a contattare i proprietari, verificando che quasi sempre la causa dell’abbandono, spesso a lavori iniziati, è un fallimento avvenuto nei primi anni della crisi. Stiamo cercando quindi di capire come avviare una collaborazione per provare a costruire soluzioni, perché le diffide, quando nel fallimento non ci sono soldi, non sono sufficienti a ottenere il ripristino degli spazi”.

Il provvedimento che ordina il prosciugamento è stato preceduto da una serie di azioni attivate dall’amministrazione sull’area privata dell’ex Smalti Modena che da diversi anni è abbandonata a seguito del fallimento della ditta di costruzioni che ne era proprietaria. In collaborazione con Hera, si è verificato che non sussistevano perdite dall’acquedotto e nemmeno infiltrazioni di reflui dalle condotte fognarie delle strade circostanti l’area. Il 7 maggio si è svolto un sopralluogo tecnico con operatori dell’Ufficio Ambiente e dell’Ufficio Diritti animali, Polizia municipale, un esperto del Centro Agricoltura e ambiente, un tecnico dell’Igiene pubblica e un veterinario dell’Ausl. Attraverso il sopralluogo si è appurata la presenza di un pozzo non disattivato dal quale attualmente esce acqua e sono stati prelevati campioni di acqua, non riscontrando presenza di larve di zanzara nei campioni prelevati. Sono state anche controllate le caditoie stradali che sono risultate in regola con i trattamenti obbligatori e, anche in questo caso, prive di larve di zanzara. L’Ausl non ha riscontrato la necessità di interventi urgenti per motivi sanitari.

Contemporaneamente è stato contattato il curatore fallimentare che ha, a sua volta tramite il tecnico responsabile dell’area, effettuato un sopralluogo per definire, in accordo con il curatore e previa autorizzazione del giudice delegato, gli interventi da eseguire. L’amministrazione ha preso atto della disponibilità del curatore fallimentare ma, non riscontrando alcuna attività, ha provveduto in prima battuta ad avviare un procedimento ordinativo seguito poi dall’ordinanza.

Nella replica la consigliera Scardozzi ha chiesto alla Giunta di “impegnarsi a tenere monitorata la situazione, verificando anche che non ci siano problemi di inquinamento delle falde ed estendendo l’azione, complessivamente, a tutta la zona, dove esiste un altro fabbricato abbandonato”.