inalca_La Flai/Cgil di Modena apprende con soddisfazione che il Ministero del Lavoro terrà monitorato uno dei più veloci cambi di appalto mai accaduti nel settore dell’industria alimentare. Il fatto era stato prontamente denunciato dalla Flai/Cgil con una lettera indirizzata direttamente al Ministro Poletti e ai Parlamentari eletti in Emilia-Romagna.

Condividiamo l’affermazione dell’Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro, qui allegata, in risposta a un’interrogazione in Commissione Lavoro dell’On. Baruffi, nella quale si afferma quanto segue: “…l’eventuale mancanza di motivazioni del recesso, da parte di INALCA SPA del contratto di appalto in precedenza stipulato col Consorzio Euro 2000, unitamente ad altri elementi, quali, ad esempio, l’utilizzo di somministrazione dei lavoratori del Consorzio medesimo, l’affidamento dell’appalto ad altro soggetto, magari collegato a Euro 2000, la riassunzione degli stessi lavoratori, potrebbero costituire indice sintomatico di un comportamento complessivamente preordinato ad aggirare il dispositivo del comma 118 dell’art. 1 della legge n. 190/2014 e, godere, così, indebitamente, dell’esonero contributivo in esso previsto”.

Questo episodio, ma tanti altri che ci vengono segnalati in questi giorni, di casi simili nel territorio regionale, ma con meno dipendenti coinvolti, dimostrano che quella Legge è stata fatta male e consente, ai “furbetti delle cooperative”, come ai “furbetti del Jobs Act”, di godere impunemente di contributi pubblici e creare un competizione sleale con le imprese che rispettano le leggi e i contratti di lavoro.
La Flai/Cgil, nel caso dell’Inalca Spa, lavorerà e si adopererà per richiedere l’assunzione diretta di questi dipendenti in quanto adibiti a fasi del processo produttivo che il contratto dell’industria alimentare vieta espressamente di appaltare.
(Marco Bottura, segretario sindacato agroindustria Flai/Cgil Modena)