Stefano-BonacciniRispondere al dramma dei migranti, avviare una nuova generazione di politiche per uno sviluppo che garantisca crescita nella legalità, ma anche equità nella redistribuzione della ricchezza. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha aperto con questi auspici l’Assemblea legislativa regionale impegnata oggi nella Sessione comunitaria 2015 per la verifica della conformità della partecipazione della legislazione regionale agli ordinamenti europei, in presenza di Paolo De Castro, europarlamentare e presidente della Commissione agricoltura Ue. “Solo se saremo in grado di costruire una vera casa comune – ha detto Bonaccini auspicando degli “stati uniti d’Europa” – sapremo realizzare una piena integrazione e diventare punto di riferimento e leadership per la pace e per un’economia aperta”.

La sessione comunitaria regionale è stata però anche occasione per entrare nel merito della nuova programmazione dei Fondi europei: “Qui – ha detto il presidente della Regione – abbiamo dimostrato di saper attrarre e utilizzare bene le risorse attribuiteci. Lasciatemi esprimere la grande soddisfazione per essere riusciti, nei primi mesi di governo e prima regione italiana, ad avere da Bruxelles il via libera a tutti e tre i piani per complessivi 2,5 miliardi di euro di fondi europei. Risorse che nei prossimi sette anni saranno utilizzate come grande occasione di sviluppo, prima di tutto per creare nuova occupazione e sostenere l’economia”.

E come strumento a supporto di questi investimenti Bonaccini, come anche l’assessore al Bilancio Emma Petitti intervenuta nel corso dell’Assemblea, hanno citato il Patto per il lavoro (“sarà sottoscritto entro luglio”), luogo privilegiato “in cui condividere obiettivi e azioni orientati a una crescita intelligente”. “L’Emilia-Romagna, pur tra tante difficoltà, sta dimostrando la propria capacità di reazione alle sfide globali e la propria capacità di riposizionamento”, ha detto l’assessore Petitti citando i dati della performance regionale sui mercati internazionali (il grado di internazionalizzazione commerciale è oltre 10 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale) e i recenti investimenti di imprese multinazionali e locali.
“Anche nell’elaborazione del nuovo Patto per il Lavoro – ha aggiunto l’assessore regionale – è emerso in modo molto chiaro che la capacità di innovazione e coesione sono il presupposto per partecipare a una nuova fase di sviluppo e per sostenere uno straordinario sforzo di riposizionamento strategico che deve continuare a essere accompagnato da un uso attento dei Fondi strutturali europei”.