IncognitoLuglio ai “Giardini del Gusto” di Modena si apre con appuntamenti da non perdere: mercoledì suonano gli Incognito, giovedì Antonio Paolucci tiene una lezione sulla Cappella Sistina, venerdì Paolo Poli legge l’Artusi, sabato il giornalista sportivo Federico Buffa racconta le sue “storie di campioni”. Domenica sul main stage è Massimo Bottura a fare gli onori di casa: con lui lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari e il conduttore di “Decanter” Federico Quaranta.

 

Mercoledì 1 luglio:

Alla mattina, dalle 10 alle 12, Coop Estense si rivolge ai ragazzi dei Centri Estivi dai 6 ai 12 anni con un’iniziativa per educare al consumo consapevole: “Io non spreco” è un gioco-laboratorio per scoprire il valore e le origini del cibo.

Negli ultimi anni sono divenuti il filo conduttore di quasi tutte le diete. Le consegne dei nutrizionisti, ormai, partono molto spesso da una raccomandazione: eliminare i carboidrati non serve, cambiare la fonte di approvvigionamento sì. Via libera, dunque, al consumo dei cereali integrali, più ricchi di fibre alimentari rispetto a quelli raffinati. Perché è utile aumentare questi apporti? Lo spiegano alle 18.00 Roberto Gnugnoli e Antonio Saltini dell’Ordine dei Dottori Agronomi nel corso dell’incontro “Cereali: ogni giorno il pane e molto altro”, a cura del C.U.P., il Comitato Unitario delle Professioni Intellettuali.

Si prosegue alle 19.00 con l’aperitivo di Confagricoltura e con la presentazione di una delle aziende agricole del territorio. Questi “Farmers’ happy hour” sono opportunità di conoscere le imprese di casa nostra chiacchierando e mangiando.

Intraprendenti, preparate e con un’attenzione particolare alla multifunzionalità. Sono le signore dell’agricoltura italiana, le vere protagoniste di un settore in costante evoluzione, che può diventare un asset strategico del rilancio economico. Negli ultimi anni la componente femminile nei campi è cambiata e di molto, tanto che, una impresa su tre oggi è guidata da donne, con 532.000 conduttrici di aziende agricole. Consistente è anche la ‘quota rosa’ degli occupati pari al 40%. Alle 20.00, sempre nel Tinello Letterario, Tindara Addabbo e Paola Bertolini dell’Università di Modena e Reggio Emilia parlano dell’altra metà del mondo dell’agricoltura, la metà “rosa”. “Donne in agricoltura e nel settore della trasformazione alimentare: luci e ombre” è il titolo dell’incontro a cura del C.P.O., la Commissione per le Pari Opportunità.

La musica, il jazz in particolare, ha uno spazio di grande importanza all’interno della programmazione: contaminazione è la parola d’ordine che accomuna i quattro grandi concerti del luglio modenese per la rassegna “Taste of Jazz”.

Si comincia mercoledì 1 luglio alle 21.30 con una delle band più longeve nell’ambito del soul jazz funky, gli Incognito. La band propone brani da “Amplified Soul”, un concentrato di tutte le sonorità che da sempre popolano i loro album. Il disco comprende sedici brani ed è stato realizzato in un leggendario studio di registrazione londinese, il Livingstone Studio (dove è stato mixato il primo omonimo album dei Buena Vista Social Club e il disco di debutto di Bjork). Il marchio distintivo della band, fatto di groove coinvolgenti, all’insegna del soul e del funky più ritmati e sinuosi, torna arricchito un suono più scuro rispetto ai lavori precedenti. I fan possono così vivere una nuova avventura musicale, grazie alle canzoni calde e raggianti di “Amplified soul”. I biglietti dei concerti – gli unici a pagamento dell’intera rassegna – sono già in prevendita ed è possibile acquistarli sia sul sito www.ticketone.it, sia nei punti di rivendita locali di ticketone: Ipercoop Grandemilia (Via Emilia Ovest 1480, Modena), Ipercoop I Portali (Via delo Sport 50, Modena), Media World Modena (Via Emilia Ovest 1480), Ipercoop Borgogioioso (Via delle Industrie, angolo Via Ponente, Carpi), PosteShop Carpi (Via Cesare Battisti 3, Carpi), Radio Bruno (Via Nuova Ponente 24/A, Carpi). Sarà possibile comprarli anche in biglietteria la sera stessa del concerto, a meno che non si esauriscano in prevendita.

 

Giovedì 2 luglio

“Abitare secondo natura” è il titolo dell’approfondimento di Paolo Rava, alle 18.00 nel Tinello Letterario. Non solo uno slogan, ma un obiettivo concreto per avere sempre più edifici «verdi», in grado cioè di coniugare il risparmio energetico a un basso impatto ambientale. Avere una coscienza ambientale non significa sacrificare stile o comfort. Oggi, sempre di più, è necessario poter progettare ogni cambiamento o trasformazione in nome della sostenibilità per poter proteggere e preservare il territorio e le sue specificità. Il significato di “costruire e abitare secondo natura” per l’uomo contemporaneo rappresenta l’opportunità di poter inventare nuove formule e nuovi metodi per migliorare le condizioni della vita e di integrarle al meglio nei processi di sviluppo e cambiamento dell’ambiente che ci circonda. Dobbiamo imparare a risparmiare energia senza rinunciare alla bellezza o al benessere e riuscirete a realizzare le nostre abitazioni utilizzando materiali naturali come legno, mattoni, pietra, in piena armonia con l’ambiente circostante. Più che mai oggi “casa” significa sicurezza, ma anche comfort, benessere, affetti, e soprattutto eco-sostenibilità ed efficienza energetica, valori che diventano sempre di più una necessità imprescindibile per vivere bene. L’incontro è a cura dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Modena.

Alle 19.00 per la rassegna “I mestieri del cibo” il Caseificio San Pietro si racconta e presenta “Selezioni di Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico e miele”. Tutto inizia alla fine degli anni ’60, nelle terre del castello di Montegibbio (Sassuolo), fra colline e calanchi: una quarantina di piccoli produttori della zona dislocati nel raggio di un paio di chilometri, si uniscono dando vita al Caseificio San Pietro. Ora il Caseificio è costituito da 10 aziende socie, le cui stalle sono tutte importanti, solide, con una carta d’identità e la maggior parte sono portate avanti da giovani che hanno voglia di fare e dare il meglio di sé.

Le sue lezioni sono difficili da dimenticare. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, è capace di raccontare la storia dell’Arte con competenza e passione facendo rivivere la storia, i protagonisti e il senso dei grandi capolavori. Alle 21.30 il Prof. Paolucci racconta “La Cappella Sistina nel suo complesso”: un evento non solo per gli appassionati ma per tutti coloro che sono affascinati dal grande capolavoro di Michelangelo, unico nel suo genere. La Cappella Sistina è uno dei uno dei più grandi tesori d’arte di tutti i tempi. È l’ultima sala del tour nei Musei Vaticani ed è il tesoro più ambìto dai milioni di turisti che ogni anno giungono da tutto il mondo per ammirarla. L’artefice di tanta fama e bellezza è il genio indiscusso di Michelangelo e la cosa più straordinaria è che riuscì a compiere quell’immenso miracolo artistico completamente da solo. Normalmente nella realizzazione di grandi opere gli artisti dell’epoca lavoravano infatti con la collaborazione dei loro aiutanti. Il maestro realizzava personalmente solo alcune parti dell’opera mentre erano gli apprendisti a completarla dei dettagli minori. Per la Cappella Sistina tutto questo non accadde: incredibilmente tanta bellezza è opera di un solo essere umano.

 

Venerdì 3 giugno

“Vini, amori” è il titolo del libro di Camilla Baresani e Gelasio Gaetani d’Aragona (edito da Bompani) che i due autori presentano nel Tinello Letterario alle 18.30.Può una buona bottiglia raccontare il carattere delle persone, i vizi, le avventure, i loro desideri? In un’ideale carta dei vini e della varia umanità, i personaggi escono dalla penna di Camilla Baresani con la stessa impertinenza con cui Gelasio Gaetani d’Aragona interpreta i migliori frutti dell’enologia. Per ogni bottiglia, un racconto in cui il vino, l’amore e tutti gli incontri che rendono la vita interessante si intrecciano in un libro prezioso e divertente, un inno ai piaceri innocenti, e non solo, dell’esistenza.

Per i “Mestieri del cibo” è il re degli aceti a raccontarsi alle 19.30: Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria di Spilamberto, ne presenta le peculiarità. L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM) è un condimento tradizionale della cucina modenese, prodotto con mosti cotti d’uve provenienti esclusivamente dalla provincia di Modena, fermentati, acetificati e in seguito invecchiati per almeno dodici anni in vaselli (o botti) di legni diversi, senza alcuna addizione di sostanze aromatiche. Prodotto fra i più apprezzati – e spesso, purtroppo, anche imitati – della cucina italiana, dal 2000 è tutelato dal marchio di denominazione di origine protetta (DOP).  Non va confuso con l’Aceto Balsamico di Modena IGP, che è un vero e proprio aceto di vino – non un condimento – con un disciplinare e proprietà decisamente differenti. L’Associazione denominata “Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena” nasce nel 1967 a Spilamberto. Si propone di promuovere, organizzare e sostenere iniziative e manifestazioni dirette alla tutela e alla valorizzazione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, nonché alla diffusione della sua conoscenza nel rispetto assoluto della tradizione. Svolge corsi di formazione e di approfondimento sul “Balsamico”, cura la pratica dell’esame organolettico rivolto alla conoscenza del prezioso prodotto, partecipa annualmente alla gara del Palio di S. Giovanni riservata ai campioni di Aceto balsamico tradizionale prodotti nei territori degli antichi domini estensi.

Sarebbe stato tutto più semplice per Pellegrino Artusi se fosse stato un food blogger o un concorrente di Masterchef. Ma nel 1891, almeno un secolo in anticipo rispetto alla mania del cibo, chi tra gli editori lo aveva degnato di una risposta lo aveva fatto per comunicargli che non era interessato. A sue spese il letterato romagnolo pubblicò “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene”, in cui prometteva: “Con questo manuale pratico basta si sappia tenere un mestolo in mano, che qualche cosa si annaspa”. Neanche il tipografo gli dette credito. Ma in pochi anni “La Scienza in cucina” arrivò alla trentacinquesima edizione per una tiratura complessiva di 283.000 copie. Oggi Artusi è considerato il padre della cucina italiana, tradotto in tutto il mondo. Alle 21.30 con la sua inconfondibile voce d’altri tempi, graffiante dietro l’apparente delicatezza, Paolo Poli insieme a Luisanna Messeri legge “L’Artusi” e interpreta alcune delle ricette artusiane, divise tra minestre, dolci al cucchiaio, umidi, fritti, principii (antipasti), paste e pastelle e molto ancora. Chi apprezza l’Artusi ne rimarrà stregato. Chi non lo conosce troverà un alleato irresistibile per destreggiarsi in cucina e mettere in tavola piatti di tutto rispetto.

 

Sabato 4 giugno

La giornata di sabato comincia all’insegna degli appuntamenti per i più piccoli. Alle 10 si parte con “Il gustatutto! Scoprire i sensi per coltivare il gusto”, un laboratorio sull’alimentazione sana per bambini dai 3 ai 5 anni e i loro genitori, a cura di Coop Estense. Alle 11.30 il laboratorio viene replicato per coinvolgere i bambini più grandi, dai 6 ai 12 anni. Anche nel pomeriggio il gusto regna sovrano: nel Prato dei Sapori, all’esterno della Palazzina, a partire dalle 17 Conad col progetto Mangiando S’impara vuole diffondere i valori di una sana e corretta alimentazione, proponendo attività di animazione ed educazione alimentare nelle storie, nei laboratori e nei giochi della signora Margherita.

Alle 19.00 Luigi Gherardini dell’azienda agricola Cà de Frà, a conduzione famigliare, presenta il suo “mestiere del cibo”, ovvero come funziona l’attività dell’azienda, situata a Sestola, in località Casine. La principale attività produttiva è l’allevamento di bovini da carne, qualche mucca da latte, alcuni maiali, una famiglia di capre, una di pecore e piccoli animali da cortile. Il latte munto quotidianamente viene trasformato con metodi artigianali e tradizionali per produrrre formaggio, ricotta, panna, yogurt, burro “come si faceva una volta” per la vendita diretta e la ristorazione dell’agriturismo. L’azienda si estende su un territorio di circa 15 ettari dei quali la maggioranza sono coltivati con foraggio, cereali e ortaggi; la restante area è composta prevalentemente da bosco e macchia. Condotta nel rispetto della genuinità e della qualità di un tempo, l’intera produzione agricola e l’allevamento sono stati convertiti a tecniche biologiche, con l’obiettivo di proporre un prodotto sempre più sano, genuino e di qualità.

E’ lo storyteller più famoso d’Italia e alle 21.30 sale sul main stage dei Giardini Ducali per raccontare al pubblico le sue “Storie di Campioni”. Il giornalista sportivo Federico Buffa dipinge a parole i ritratti di alcuni dei grandissimi del calcio europeo che hanno incantato il mondo, partendo dalle città che li hanno visti nascere, crescere o trascorrere la parte più importante della loro carriera. Tra le leggende raccontate ci sono Best, Cruyff, Cristiano Ronaldo, Puskas, Rivera e Di Stefano.

 

Domenica 5 giugno

Dalla mattina si può accedere all’appuntamento settimanale della “Mostra Mercato dei prodotti della terra” e ai laboratori per i più piccoli di “Cuochi per un giorno”, organizzati dalla Bottega di Merlino a partire dalle 10.30 nell’aula magna della Palazzina: in questo caso è necessaria la prenotazione (059.212221) e un contributo di 8 € a partecipante.

Alle 18.30 Slow Food presenta “I prodotti e i produttori di Terra Madre”: Slow Food è una grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti. Terra Madre, poi, riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare e vogliono difendere l’agricoltura, la pesca e l’allevamento sostenibili, per preservare il gusto e la biodiversità del cibo.

Alle 21.00 Massimo Bottura fa gli onori di casa e accoglie sul palco due dei suoi “amici” per la rassegna “Vieni a Modena con me”: lo storico Massimo Montanari e il conduttore e autore radiotelevisivo Federico Quaranta. Montanari, storico imolese, è docente di storia medievale e di storia dell’alimentazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna e all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo; ha dedicato le proprie attenzioni di studioso alla storia agraria e alla storia dell’alimentazione, intese come vie d’accesso preferenziali per una ricostruzione della società nel suo insieme: strutture economiche e sociali (rapporti di lavoro, di potere, di proprietà), aspetti concreti e materiali della vita quotidiana, valori culturali e mentalità. Federico Quaranta è specializzato e appassionato di agricoltura ed enogastronomia; dal 2003 conduce – con Nicola Prudente – Decanter su Radio2 RAI, programma cult vocato all’ informazione enogastronomica e agricola; salute, benessere, attualità agroalimentare, natura, ecologia,  green e blu economy sono le colonne portanti della trasmissione.

 

Infoline: tel. 059.2033165 e www.piaceremodena.it/giardinidelgusto