campo_nomadiCon il voto favorevole dei consiglieri Pd, Sel e M5s, e il no di Ln, Fi e Fdi, l’Assemblea legislativa regionale ha approvato il progetto di legge “Norme per l’inclusione socialie di Rom e Sinti”.

Sono circa 2.700 i Rom e i Sinti in Emilia-Romagna, per il 95% di nazionalità italiana. La nuova legge punta alla chiusura dei campi nomadi di grandi dimensioni, con lo stanziamento di 700 mila euro per i Comuni quale incentivo per il passaggio a micro-aree; altri obiettivi sono l’avvio di una nuova strategia abitativa, nuove politiche per la salute e per incentivare l’istruzione, la formazione, i percorsi di accesso al lavoro.

La legge fissa i principi e gli obiettivi della tutela della salute, ribadendo la garanzia di accesso alle prestazioni sanitarie previste per tutti i cittadini, stessi diritti e stessi doveri, e definisce principi e obiettivi in tema di istruzione, lavoro e formazione professionale. Ancora: fissa le regole generali della parità di accesso a tutti i livelli educativi, scolastici e della formazione, dei servizi e delle politiche attive per il lavoro. La clausola valutativa sui risultati dell’attuazione della legge impegna la Giunta a presentare ogni 3 anni alla commissione competente una relazione sulle attività svolte.

L’Aula ha esaminato e votato 46 emendamenti: respinti i 18 Fdi e i 16 Ln; approvati 5 a firma Pd, Sel, M5s, due sottoscritti anche da Fdi, e 2 del M5s.

Sono dunque stati approvati 5 emendamenti a firma Giuseppe Boschini (Pd), Giulia Sensoli (M5s), Igor Taruffi (Sel), Stefano Caliandro e Paolo Calvano (Pd), due dei quali condivisi da Tommaso Foti (Fdi). Due i più significativi. Il primo, riguarda la sostituzione del comma 5 dell’articolo 2 (Strategia regionale per l’inclusione di Rom e Sinti), prevede “l’allargamento del tavolo tecnico regionale, funzionale al monitoraggio della Strategia regionale, a rappresentanti di organizzazioni del volontariato, fondazioni, associazioni e altri soggetti privati operati nel settori oggetto della legge”. Il secondo, l’inserimento di un nuovo articolo che modifica la L.r. 13/1999 “Norme in materia di spettacolo”, inserendo un comma nel quale si dispone che “nell’ambito delle aree comunali disponibili per circhi e attività di spettacolo viaggiante e parchi di divertimento, compete ai Comuni e alle loro Unioni realizzare aree di sosta temporanee per operatori di spettacolo viaggiante, regolamentandone l’utilizzo e il concorso ai costi”.

Il M5s ha presentato 7 emendamenti, 5 con prima firmataria Raffaella Sensoli. Due approvati: quello che sostituisce il comma 3 dell’articolo 2, assegnando “alla Strategia regionale anche il fine di intervenire per il superamento progressivo delle aree sosta”, e quello a firma Giulia Gibertoni che amplia il comma 4 dell’articolo 3, assegnando “una priorità nella concessione dei contributi regionali ai Comuni o alle loro Unioni che definiscono la programmazione degli interventi a livello territoriale prevedendo l’erogazione di servizi pubblici, fra cui la raccolta differenziata dei rifiuti e il trasporto scolastico, a favore delle micro aree familiari collocate nel territorio rurale”. Nella definizione delle diverse soluzioni abitative, inoltre, “i Comuni attribuiranno i costi per realizzazione, gestione e uso ai destinatari, fatte salve eventuali misure da adottare in funzione della capacità economica degli stessi”.