scuola_studenti_3Diventare tecnici specializzati in grado di gestire i processi organizzativi, produttivi e tecnologici strategici per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese che operano nei principali settori dell’economia regionale. Sono 725 le persone che potranno partecipare ai 36 percorsi di istruzione e formazione tecnici specializzati che saranno avviati entro il mese di novembre.
I percorsi, finanziati con risorse regionali del Fondo sociale europeo pari a 4,3 milioni di euro, sono progettati e realizzati congiuntamente da enti di formazione professionali, da istituti di istruzione superiore dalle università e dalle imprese.
“Gli IFTS, segmento decisivo della Rete Politecnica regionale – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – sono progettati da soggetti formativi in collaborazione con le imprese per rispondere in modo sempre più mirato ai fabbisogni espressi dal sistema economico-produttivo e dotare le persone e il territorio di conoscenze strategiche per produzioni di beni e servizi ad alto valore aggiunto orientate alla specializzazione, all’internazionalizzazione e all’innovazione. Obiettivo è garantire il diritto dei singoli di contribuire ai processi di sviluppo, valorizzare aspettative e potenzialità delle persone e della collettività e rafforzare quelle competenze tecniche, critiche e relazionali necessarie per crescere, lavorare e competere in una dimensione sempre più internazionale”.
L’offerta dei percorsi risponde ai fabbisogni dei sistemi produttivi regionali, sia quelli maggiormente consolidati e distintivi della nostra economia, sia quelli innovativi e a forte potenziale di crescita, con l’obiettivo di creare e trasferire nelle imprese nuove competenze tecnico professionali capaci di generare specializzazione e innovazione.
Dei 36 percorsi (elenco in allegato diviso per provincia) solo per citarne alcuni si terrà a Bologna il corso per diventare Tecnico per l’industrializzazione del prodotto e del processo della meccanica, a Cesena quello per la progettazione e la realizzazione di prodotti calzaturieri, a Modena il corso per Tecnico per il design e la comunicazione per la ceramica industriale. Ferrara sarà la sede del corso per diventare Tecnico per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni informatiche, dall’e-commerce al social-commerce, Parma quella del corso per Tecnico di prodotto e di processo nell’agro-industria, mentre a Piacenza si potrà frequentare il percorso per Tecnico per la programmazione della produzione e logistica nei settori meccanico e meccatronico. A Ravenna sarà attivato il corso per la progettazione il design e la fabbricazione digitale 3d, a Reggio quello di progettazione, modellazione e gestione integrata per la riqualificazione sostenibile del patrimonio edilizio, mentre a Rimini il percorso per Tecnico per la promozione turistica specializzato in strumenti web e social.
Per sostenere le persone e le imprese del territorio colpito dal sisma sono state finanziati 3 percorsi: Tecnico per la progettazione e realizzazione del prodotto moda, Tecnico per il disegno meccanico e la progettazione industriale, Tecnico per la valorizzazione delle tipicità enogastronomiche del territorio.
Circa 600 sono i soggetti che hanno contribuito alla progettazione e che saranno impegnati nella realizzazione dell’offerta formativa. Oltre gli enti di formazione accreditati, capofila dei progetti, e alle numerose scuole del territorio, soprattutto Istituti tecnici, hanno collaborato tutti gli atenei regionali, l’Accademia di Belle Arti di Bologna, altre Università italiane (tra cui il Politecnico di Milano e l’Università di Urbino), diversi consorzi (in particolare quelli dei prodotti dop e igp emiliano-romagnoli, come il Consorzio del Parmigiano Reggiano, del prosciutto di Modena, dell’Aceto Aceto Balsamico Tradizionale), istituzioni e associazioni culturali come la Fondazione Teatro Regio di Parma, la Fondazione Teatro Due, il Museo Carlo Zauli, e soprattutto tante imprese. Per i percorsi formativi per la filiera agro-alimentare troviamo ad esempio Orogel, Babbi, Parmalat, Villani, Coop estense. Sui percorsi dedicati alla ristorazione troviamo Osteria Francescana, Massimo Spigaroli, l’associazione Chef to Chef emiliaromagnacuochi e Slow Food Emilia Romagna, per il settore moda e calzaturiero Sportsware Company, Liu.Jo, Twin Set, Pollini, Calzaturificio Casadei, Tacchificio Zanzani.
Coinvolte attivamente anche imprese leader a livello internazionale in settori che, per i forti vantaggi competitivi maturati e l’occupazione qualificata che hanno creato sul territorio, rappresentano veri “pilastri” dell’economia regionale. Tra queste I.M.A. Industria Macchine Automatiche, Ali, Argo Tractors, Varvel, Bolzoni, Schenker, VM Motori, Maserati, Brevini Power Transmission, Immergas Marazzi Group. Non mancano imprese che rappresentano ambiti capaci di stimolare processi di innovazione, tra queste Kion, Acantho ma anche, se guardiamo alle industrie culturali e creative, realtà come Chia Lab e Fonoprint.
Ogni percorso formativo ha un finanziamento medio di 120 mila euro, si rivolge a circa 20 destinatari e ha una durata complessiva di 800 ore. La formazione d’aula e di laboratorio è accompagnata da uno stage che consente ai partecipanti di sperimentare in impresa le competenze acquisite, conoscere gli ambienti lavorativi e comprenderne le dinamiche relazionali. Al termine dei percorsi, previo superamento di un esame, viene rilasciato il Certificato di specializzazione tecnica superiore.
I 36 corsi IFTS sono rivolti a giovani e adulti, non occupati o occupati, residenti o domiciliati in Emilia-Romagna, che sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. L’accesso è consentito anche a coloro che sono stati ammessi al quinto anno dei percorsi liceali e a coloro che non sono in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore, previo accreditamento delle competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, formazione e lavoro successivamente all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

L’elenco completo dei percorsi attivati, diviso per provincia