«Nuovi treni (ottimo) e vecchio materiale rotabile e scarsa manutenzione (pessimo); personale sotto-organico e poca capacità organizzativa dei turni (ancora peggio).

Luci ed ombre del sistema ferroviario regionale. L’assessore ai Trasporti della Regione Emilia Romagna magnifica l’acquisto di nuovi mezzi, ma continua a nascondere sotto il tappeto i tanti, troppi problemi che affliggono il nostro trasporto su ferro e che causano infiniti disservizi ai cittadini. A tal proposito bene la proposta di ‘regalare’ un mese di abbonamento gratis a titolo risarcitorio, ma tutti gli altri viaggiatori senza abbonamento che hanno comunque subito disservizi? Credo che sarebbe un atto più che doveroso un’opportuno mea culpa dell’Assessore nei confronti dei ‘suoi’ clienti-cittadini e dei turisti.

In Emilia Romagna, non c’è giorno senza ritardi, cancellazioni e partenze di treni spesso con impianti di condizionamento non funzionanti. Nulla è cambiato. Problemi che, per la Uil e la Uil Trasporti Emilia Romagna, sono ormai strutturali. E’ evidente che le responsabilità molteplici riconducono alla capofila: la Regione.

E’ palese come la sola messa su rotaia di treni nuovi non possa risolvere questo stato di cose: è come aver acquistato delle Ferrari, da un lato, senza sapere chi mettere alla guida e, dall’altro, cercando di farle sfrecciare su sterrati.

Tenuto conto che il recente Patto per il lavoro prevede azioni di sviluppo infrastutturale, incluso il potenziamento del servizio regionale ferroviario, è tempo che la Regione Emilia Romagna, in quanto proprietaria della seconda impresa ferroviaria e del secondo gestore dell’infrastruttura (Tper e Fer), si attivi in tempi celeri per adeguare strutture e organici delle sue società. E al contempo pretenda che le Ferrovie dello Stato facciano altrettanto con Rfi e Trenitalia».