ragazziAnna ha 15 anni e alle problematiche tipiche di ogni adolescente somma alcune fragilità familiari. A novembre 2014 conosce Giulia, una ragazza che frequenta l’università e che per lei diventa un importante punto di riferimento. Giulia le dà una mano negli studi e con lei si può confidare e confrontare. Questo l’aiuta non solo ad affrontare positivamente l’anno scolastico e a ottenere la promozione, ma anche a dare continuità agli impegni presi, a rispettare le regole, a essere più autonoma e ad avere più stima in se stessa.

È con lo scopo di arricchire l’esperienza di Anna e degli altri bambini e ragazzi seguiti dai Servizi sociali che il Comune di Modena, anche quest’anno, propone “Qualcuno ha bisogno di te”, progetto che prevede l’inserimento di giovani preparati e disponibili come Giulia in affiancamento e in supporto allo svolgimento di attività quotidiane dei piccoli in difficoltà. Ai giovani studenti universitari, che con questo progetto hanno la possibilità di fare un’esperienza di solidarietà e allo stesso tempo formativa lavorando all’interno di una equipe multiprofessionale, è infatti rivolto il bando consultabile sul sito del Comune (www.comune.modena.it). Sarà possibile iscriversi fino a lunedì 21 settembre rivolgendosi all’Informagiovani di piazza Grande 17 (tel. 059 20312, email piazzagrande@comune.modena.it, aperture nel mese di agosto: lunedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13). E’ necessario allegare alla domanda un curriculum vitae, evidenziando, oltre al percorso di studi, attività extra o esperienze pregresse (lezioni private, volontariato, baby-sitter ecc.), così come interessi e hobbies particolari. Per gli aderenti è previsto un incontro informativo mercoledì 23 settembre 2015 dalle ore 14.30 alle ore 16:30.

“Questo progetto – spiega l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli – va a integrare il lavoro educativo gestito dall’equipe multiprofessionale, con l’offerta di una relazione privilegiata che, per la sua qualità affettiva, può rappresentare un importante sostegno evolutivo. Con l’intervento si va infatti ad arricchire il sistema di relazioni necessarie al benessere del bambino/ragazzo, favorendone il processo di crescita, facilitando il suo inserimento nel tessuto sociale, supportandolo nell’adempimento di quelli che rappresentano i suoi impegni e incoraggiando le sue motivazioni e la sua curiosità”.

I destinatari del progetto sono i minori in carico ai Servizi sociali e seguiti dall’educatore del territorio, di età compresa tra 10 e 16 anni, a cui viene proposto un progetto condiviso con la famiglia di origine, specificando obiettivi e attività, compiti dei diversi soggetti, modi e tempi delle verifiche.

È il caso di Anna (nome di fantasia), che proviene da una famiglia in situazione di fragilità dal punto di vista economico e relazionale, in carico ai Servizi sociali dal 2008. Il fratellino, più piccolo è in una comunità educativa e per lei, dal 2013, è stato attivato un intervento intensivo di educativa individuale. Anna e Giulia, nell’ultimo anno scolastico, si sono incontrate tre pomeriggi alla settimana per un totale di otto ore. Il progetto Qualcuno ha bisogno di te è stato attivato per supportare Anna nel nuovo percorso scolastico intrapreso presso un istituto professionale alberghiero, con l’affiancamento costante di Giulia (anche questo nome di fantasia) nello studio e nell’esecuzione dei compiti, prevedendo anche colloqui con gli insegnanti di riferimento. Ma il percorso ha avuto anche la finalità di consentirle di acquisire una maggiore autonomia sul territorio, attraverso l’accompagnamento alla conoscenza delle risorse presenti. Prima di iniziare il percorso, Giulia ha partecipato a uno specifico corso di formazione e durante l’anno la giovane affidataria e l’educatrice professionale di riferimento dei Servizi sociali hanno lavorato fianco a fianco, in modo complementare. Visto l’esito positivo del percorso e la disponibilità rinnovata da Giulia, anche il prossimo anno il loro cammino insieme proseguirà, a partire dal mese di settembre.

Sono 28 i percorsi relativi al progetto Qualcuno ha bisogno di te attivati nel 2014-2015, di cui sette in continuità con l’anno precedente e 21 nuovi. In 22 casi l’impegno richiesto agli affidatari è stato di 6 ore settimanali, in cinque  di 8 ore e in un caso di 4.

Ogni progetto richiede quindi una disponibilità dei giovani studenti universitari che va indicativamente da 4 a 8 ore settimanali, per attività dirette con il minore distribuite in alcuni pomeriggi alla settimana. È inoltre richiesta una presenza costante per tutto il periodo, che normalmente è almeno un anno scolastico (settembre-giugno), con possibilità di proroga per il periodo estivo. E’ previsto un rimborso spese legato all’impegno che il progetto richiede e, in base al proprio percorso di studi, l’esperienza potrà essere riconosciuta come credito formativo o come tirocinio.

Il giovane affidatario frequenta un corso di formazione per conoscere il Servizio sociale e la sua organizzazione, le situazioni dei bambini e delle famiglie con i quali si relazioneranno, al fine di comprendere al meglio i diversi interventi da attivare. Durante il corso vengono presentate anche esperienze già avviate e si svolgono lavori di gruppo che aiuteranno l’affidatario ad avere una visione più precisa del proprio ruolo. Sono inoltre previsti incontri di formazione in itinere e momenti di confronto di gruppo, condotti dalle educatrici referenti del progetto.

Le equipes territoriali di base, composte da assistente sociale ed educatore, integrate dallo psicologo dell’Ausl (nei casi che presentano disagi di questa natura), individuano le situazioni che possono trarre vantaggio da un progetto di affiancamento tutoriale, stipulando con la famiglia del minore un ‘contratto’ in cui vengono stabiliti i tempi, le funzioni e i compiti degli attori coinvolti. In seguito anche a colloqui individuali con gli affidatari finalizzati alla loro conoscenza, vengono composte le coppie minore-affidatario, sulla base delle caratteristiche dei progetti, della disponibilità, degli interessi sia del minore che del giovane affidatario, nell’intento di creare abbinamenti il più possibile funzionali. L’affidatario, dunque, svincolato da responsabilità istituzionali ma allo stesso tempo legittimato nel suo ruolo, può iniziare l’attività e sviluppare con il minore una relazione basata su lealtà e trasparenza, ma anche spontaneità e affetto.

Le attività vengono progettate ad hoc e prevedono il loro svolgimento sul territorio sfruttando le risorse reperibili, come ad esempio biblioteche, ludoteche, polisportive, centri di aggregazione giovanili, parrocchie, nel rispetto dello svolgimento degli impegni quotidiani. Si tratterà prevalentemente di attività di sostegno scolastico, affiancamento ad attività sportive, di gioco e di socializzazione. Durante il percorso sono previsti costanti momenti di verifica, in particolare con gli educatori professionali di riferimento, così come incontri congiunti con la famiglia e il minore, e confronti allargati alla rete dei servizi coinvolti sul progetto.

Al termine del periodo il progetto viene ripensato: ne vengono rivisti gli obiettivi e le modalità di svolgimento, eventualmente modificandone i tempi a seconda delle disponibilità e delle esigenze dei vari attori coinvolti.