bancomat_10Ha riferito di aver trovato un bancomat con il codice segreto e colta dalla tentazione ha effettuato tre indebiti prelievi monetizzando 600 euro in contanti. Per i Carabinieri invece avrebbe sottratto il bancomat da casa dell’amica quando è andata a farle i capelli. Nella more che le indagini chiariscono questo aspetto la certezza, suffragata inequivocabilmente dalle riprese delle telecamere installate nei bancomat , è costituita dal fatto che l’odierna indagata ha effettuato i 3 prelievi. Con l’accusa di furto e indebito utilizzo di bancomat e carta di credito i Carabinieri della Tenenza di Scandiano hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una casalinga 40enne del paese. Secondo quanto emerso dalle risultanze investigative la donna entrata in possesso, in circostanze all’esatto vaglio, del bancomat di una 65enne scandianese, sua conoscente, effettuava tre distinte operazioni di prelievi di danaro contante in altrettanti bancomat ubicati tra i comuni di Scandiano e Sassuolo, monetizzando 600 euro in contanti. Le illecite operazioni sono state denunciate dalla vittima ai Carabinieri scandianesi che grazie alle telecamere dei bancomat verificavano che a effettuare i prelievi era l’odierna indagata che veniva riconosciuta dagli operanti che quindi la denunciavano alla Procura reggiana in ordine al citato riferimento normativo violato. Durante la contestazione degli addebiti l’indagata davanti all’evidenza dei fatti ammetteva le proprie responsabilità che giustificava con il fatto di essere stata vinta dalla tentazione avendo trovato per strada il bancomat con accanto il codice segreto. Giustificazione su cui ora vertono le indagini dei Carabinieri che ipotizzano altro scenario in quanto vittima ed indagata si conoscevano con quest’ultima che prima dell’illecita condotta si era recata a casa della vittima per farle i capelli. In questa circostanza la 40enne, secondo le ipotesi investigative, potrebbe essersi impossessata del bancomat della vittima. Se le indagini dovessero confermare l’ipotesi la donna sarebbe chiamata a rispondere anche del reato di furto aggravato.