IMG-20150814-WA0002Sono stati un veicolo per riuscire a trasmettere non solo l’arte e la cultura, ma anche la storia e le radici del territorio gli spettacoli che hanno animato la presenza, nella Piazzetta della Regione Emilia Romagna ad Expo, dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano, presenza che si conclude oggi, 14 agosto, e che ha dato davvero grandissime soddisfazioni ricevendo anche tanti complimenti da parte dei responsabili regionali.

Dopo la prima giornata (con la musica degli strumentisti Ezio Bonicelli e Francesco Boni, la Frulana di Frassinoro, e il Ballo dei Gobbi e delle Befane della compagnia di Gazzano) hanno visto applausi a scena aperta le esibizioni della Banda di Felina, che oltre alla Piazzetta è stata chiamata ad animare l’atrio di Palazzo Italia e si è poi “guadagnata sul campo” anche una sfilata lungo il Cardo Nord, di nuovo di fronte a Palazzo Italia ed alla base dell’Albero della Vita. La Banda Musicale di Felina (Castelnovo Monti) è una realtà che risale al 1870, è diretta dal maestro Davide Castellari, e propone un mix di brani che attingono alla tradizione ed altri di concezione più attuale, ma sempre con quel suono inconfondibile che solo i grandi corpi bandistici emiliani sanno offrire. Oggi invece alla iniziale curiosità si è presto sostituito un vero, profondo interesse per le radici antichissime e il carico di storia degli spettacoli proposti dalla compagnia maggistica Monte Cusna di Asta (Villa Minozzo), che ha proposto brani del “Rodomonte”, un’opera che trae l’ispirazione dall’Orlando Furioso. Un interesse legato alla storia antichissima del Maggio drammatico: ha le sue radici nelle forme rituali tipiche della cultura agro-silvo-pastorale e nelle feste propiziatorie. Le rappresentazioni dei Maggi fanno rivivere storie di cavalieri che si sfidano a duello nell’eterna lotta tra il bene e il male.  I testi, per la maggior parte di ispirazione epico-cavalleresca, sono scritti in italiano aulico, e vengono interamente cantati dagli attori in costume con un accompagnamento strumentale tradizionale ed essenziale nelle esecuzioni.

Si avvia dunque alla conclusione all’insegna dei valori più autentici e profondi del territorio la presenza ad Expo dei dieci comuni dell’Appennino (Busana, Casina, Carpineti, Castelnovo Monti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toano, Vetto e Villa Minozzo), che hanno avuto modo di proporre ad una platea vastissima ed internazionale (proprio i visitatori stranieri sono apparsi i più affascinati alle proposte della Piazzetta Emilia Romagna) le loro tradizioni, la cultura, la storia, ed ovviamente i migliori prodotti agroalimentari del territorio, con uno sguardo anche al futuro, alla possibilità di costruire su queste radici nuovi modelli economici. A Milano sono stati illustrati al meglio, attraverso specifici focus, prodotti suddivisi per aree tematiche: il Parmigiano Reggiano di Montagna (ormai al centro di importanti progetti produttivi e divulgativi sostenuti anche dal Consorzio del Parmigiano Reggiano), il Savurett (la marmellata realizzata attraverso la bollitura lentissima, più di 24 ore di pere antiche dell’Appennino), la castagna e tutta la ricchissima gamma di prodotti derivati dalla sua lavorazione, il miele prodotto dagli apicoltori montanari, col profumo dei fiori dell’Appennino, e il grano antico, utilizzato per produrre tutta una gamma di prodotti da forno.