L’esodo della disperazione si può fermare solo con l’agricoltura. Questo il messaggio che la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha lanciato in Expo nel corso della giornata “Dalla terra la sola speranza di pace e sviluppo” organizzata da Ases, l’Ong promossa dalla Confederazione, che opera da anni in tutte le zone svantaggiate del mondo e nell’occasione ha illustrato un progetto mondiale di cooperazione. Dino Scanavino, presidente di Cia e di Ases, ha ribadito come il modello portato avanti dalla Ong dei coltivatori italiani “ha dimostrato che è possibile una via diversa allo sviluppo della cooperazione internazionale”.

“E’ indispensabile -ha spiegato Scanavino- operare per creare attraverso l’attività agricola, attraverso la valorizzazione delle comunità rurali e la promozione dei prodotti identitari dei diversi Paesi una migliore condizione di vita delle popolazioni. La tragedia dei migranti che si sta consumando sulla sponda sud del Mediterraneo impone di trovare soluzioni durature capaci di ricostruire un tessuto economico e sociale tale da scongiurare la fuga disperata di quelle popolazioni. Noi abbiamo il dovere di contribuire alla crescita di quei Paesi; di rafforzare, attraverso l’impostazione di nuovi e maggiori programmi di cooperazione agricola, una politica di sviluppo sostenibile tale da offrire alle popolazioni, e soprattutto ai giovani di quei Paesi, una prospettiva”. Con i progetti di Ases, ha aggiunto, “abbiamo dimostrato che un modello alternativo è possibile: coltivare la terra per alimentare la speranza e nutrire davvero il pianeta”.

Con questa “giornata” Ases ha voluto raccontare in Expo le proprie esperienze di cooperazione internazionale, facendone derivare una sorta di format mondiale. “Bisogna operare in tre direzioni -dice Scanavino-. Migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali, diffondere istruzione per consolidare know-how, rendere più produttive le colture anche attraverso l’uso della tecnologia e della ricerca. Questo è ciò che facciamo con Ases”.

L’Ong della Cia ha realizzato progetti di cooperazione, per la maggior parte cofinanziati dall’Unione Europea, in Paraguay, Brasile, Bolivia, Mozambico, Ruanda, Perù, Repubblica Democratica del Congo, Angola, Costa d’Avorio e Senegal. In circa venticinque anni di vita Ases ha completato quasi sessanta progetti di sviluppo beneficiando diverse centinaia di migliaia di persone, con un’erogazione totale di circa 12,5 milioni di euro.