Mercato-Albinelli“L’Albinelli è un patrimonio unico per la città, non solo da preservare, ma da rilanciare e sostenere. Questo dovrebbe essere il primo obiettivo dell’Amministrazione a riguardo – fa notare Confesercenti Modena – E di fronte alle difficoltà reali e concrete avanzate dagli operatori occorre una riflessione più seria e ponderata. Che coinvolga in primo luogo il Comune e le Associazioni imprenditoriali, se è vero che la soluzione dei problemi del mercato può avere una ricadute più o meno positive per il centro storico e l’intera città”.

“A riguardo – sostiene l’Associazione entrando nel merito della questione – riteniamo che l’avere bypassato il coinvolgimento delle Associazioni di categoria, preferendo un rapporto diretto con gli operatori sia uno degli aspetti delle attuali difficoltà di rapporto tra comune e mercato. Opportuno a questo punto, riportare ciascuno alla propria funzione e verificare che il comportamento dei diversi soggetti sia coerente. Il Consorzio è lo strumento di gestione e il comune deve verificare che la gestione sia coerente alla convenzione che la regolamenta. Quanto alle Associazioni imprenditoriali, andranno consultate ogniqualvolta  si deciderà di compiere scelte che hanno o possono avere, ricadute sull’insieme della rete distributiva. E a maggior ragione in occasioni come questa, considerato che il Mercato coperto di via Albinelli è un mercato pubblico e non un soggetto privato”.
“Legittimo quindi – prosegue Confesercenti – rivendicare un’incidenza dei costi giudicata insostenibile, ma vanno evitate scorciatoie e fughe in avanti. Tutto il commercio in città risulta in forte difficoltà come, del resto, nella stragrande maggioranza delle città italiane. E non dipende esclusivamente dalle politiche del Comune, ma di una situazione economica da anni stagnante che vede al palo il potere d’acquisto delle famiglie e quindi i consumi, diminuiti drasticamente e diversificati, attestatesi ora ad un -0,3% su base annua: praticamente in deflazione. Giusto dunque che il Comune faccia la propria parte, ma anche la politica nazionale è chiamata a fare lo stesso sul versante della crescita e dell’occupazione (oggi nei settori modenesi del commercio e del turismo al -0,9%). Il tema della riduzione della tassazione, soprattutto per le PMI, è un tema vero, ma di per se non aiuta la ripresa dei consumi se non è accompagnato da forti investimenti privati e pubblici rispetto ai quali quanto messo in campo dal Governo fino ad oggi è ancora insufficiente”.

“La crisi del commercio in città in cui si inserisce anche quella relativa all’Abinelli, deve essere oggetto di una discussione più ampia e approfondita al Tavolo per la crescita. Discussione che deve mettere sul banco anche il tema degli orari e delle aperture del Mercato coperto, ambito di competenza comunale in quanto mercato pubblico, ma da affrontare unitamente ad Associazioni imprenditoriali ed operatori, nell’ottica dell’interesse generale del centro e dell’intera città. Vanno riviste le modalità di confronto e di partecipazione, rivalutando il ruolo dei corpi intermedi come strumento di mediazione e i sintesi oltre che in grado di impegnarsi a dare risposte concrete alla soluzione dei problemi”, conclude Confesercenti.