Zignani-Uil«E’ un’Emilia Romagna frenata che non aggancia neppure un refolo di ripresa. I dati Istat e quelli Inps ci dicono che il re è nudo: la ripresa è una speranza, non una realtà.

Tutto ciò preoccupa moltissimo la Uil Emilia Romagna sia in termini di tenuta economica che sociale.  In tempi non sospetti e in solitaria, la Uil Emilia Romagna ha denunciato più volte la situazione che oggi è sotto gli occhi di tutti.

Dall’analisi dei dati del secondo trimestre 2015, emerge come in Emilia Romagna, a fronte di una crescita rispetto allo stesso periodo 2014, si assiste ad un incremento complessivo della cassa integrazione (+20,1%) riconducibile all’ingresso di nuove aziende più o meno grandi nello stato di crisi.

Non ci conforta neppure l’andamento della cassa integrazione in deroga. Anzi è peggio. E’ vero che la cassa in deroga subisce una vistosa flessione pari all’11,7%. Ma, leggendo la percentuale alla luce dell’aumento complessivo della cassa integrazione, si evince come le piccolissime aziende abbiano chiuso o, quando va bene, abbiano ridotto i posti di lavoro. Con un conseguente travaso di occupati in disoccupazione. Ad avvalorare tale lettura, la riduzione di periodo del numero degli occupati e la crescita del numero dei disoccupati.

Il Patto per il Lavoro è stato siglato da poco, ecco perché ora la Giunta Bonaccini deve mettersi a testa bassa e correre: investendo in fretta i milioni promessi e creando gli altrettanto annunciati posti. Lavoro, lavoro, lavoro: questa deve essere la priorità della Regione».

Così il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani sull’andamento dell’economia in Regione.

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