bretella_campogalliano_sassuolo“La moda di questi ultimi anni è di sostenere che il distretto ceramico non ha più bisogno di un collegamento decente al resto del mondo e che, anzi, la Modena-Sassuolo urbana è più che sufficiente a reggere il traffico pesante che parte dalla ‘piastrella valley’ per raggiungere i collegamenti autostradali e ferroviari. Ma, appunto, questa è una vera e propria moda che sembra non passare. Il distretto ceramico continua a esportare in tutto il mondo le piastrelle e i volumi si sono stabilizzati. Ma forse chi dice che la bretella Campogalliano-Sassuolo non serve non frequenta spesso la Modena-Sassuolo urbana e, soprattutto, non lo fa alla guida di un camion. Le condizioni del manto stradale di questa strada, infatti, sono pietose, se si esclude il tratto di competenza della Provincia: la prima corsia, quella utilizzata dai mezzi pesanti, è talmente dissestata, da danneggiare le gomme e le sospensioni dei mezzi stessi. Di fatto questo dissesto mette a rischio la sicurezza di veicoli pesanti e autovetture, ma chi la gestisce pensa vada bene così, visto che da poco è stata rimarcata la segnaletica orizzontale”. Amedeo Genedani, presidente nazionale e locale di Lapam Confartigianato Trasporti, rimette il dito nella classica piaga. La bretella continua a non vedersi all’orizzonte, mentre la Modena-Sassuolo è una strada che fa acqua da tutte le parti: “Intanto è urgente una buona manutenzione della Modena-Sassuolo urbana, d’altro canto anche la realizzazione della bretella è quanto mai urgente. Chi pensava che il distretto ceramico sarebbe scomparso ha sbagliato previsione, ma nel frattempo i continui ritardi fanno sì che la strada esistente si debba sobbarcare un traffico da autostrada, e nemmeno da autostrada di modeste dimensioni. Mi chiedo – conclude Genedani – cosa abbiano altri territori in più del nostro. Se è vero, come è vero, che il comprensorio ceramico movimenta quasi 400 milioni di metri quadri e che a questo occorre aggiungere l’indotto (basti pensare alla meccanica per ceramica e non solo a questo), per quale motivo continuiamo ad aspettare da decenni il collegamento del maggior distretto ceramico italiano e tra i maggiori del mondo?”.