iren“Iren convochi rapidamente un incontro con i Sindaci, ed affrontiamo il tema dell’assegnazione degli appalti: questa modalità con la quale si assegnano maxi commesse, con il criterio di premiare fortemente il prezzo più basso proposto, va cambiata, anche perché non si tiene debitamente conto delle realtà che occupano persone svantaggiate”.
Ad intervenire sulle gare di subappalto che Iren si appresta a chiudere, e che tra Reggio Emilia e Parma stanno procedendo sulla linea di una riduzione dell’importo tra il 15 ed il 20%  per il servizio rifiuti, è il Sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini, che chiede si possa discutere del tema prima dell’assegnazione definitiva.

“Ci sono diverse cose che a mio parere non vanno, e che meritano di essere discusse ed approfondite alla presenza dei Sindaci del territorio. Già alcuni mesi fa, quando era stato assegnato con un ribasso del 60% l’appalto per la manutenzione di tutto il patrimonio immobiliare di Iren, avevo chiesto che si potesse discutere e rivedere il criterio del massimo ribasso per gli appalti, che ora invece torna, seppur in forma leggermente diversa, per questa nuova gara. E’ un criterio sbagliato, perché mette spesso fuori gioco le imprese locali.

Il ribasso economico è il fattore che viene premiato maggiormente anche in questo nuovo bando, e le nostre imprese non riescono a competere su questo fronte. Ma c’è anche da discutere dell’elemento sicurezza e legalità: come possono le imprese partecipanti presentare offerte che spesso, secondo molti operatori, sono al di sotto dei costi di mercato? Non credo che si possa accettare il solo fatto che su un servizio si ottiene un risparmio, senza approfondire ogni aspetto di come questo risparmio sia possibile. In questo senso, chiedo ad Iren di convocare la commissione legalità, costituita alcuni mesi fa e riunitasi una sola volta, alla presenza anche del Presidente Profumo, per discutere concretamente di questo tema”.

Conclude Bini: “Secondo me deve anche essere discusso il peso attribuito in questi nuovi bandi all’impiego di persone svantaggiate, e quindi alle cooperative di tipo B, che rappresentano un elemento molto importante di tenuta economica e sociale in particolare per i territori periferici, come il nostro Appennino. Sono temi che richiedono un approfondimento urgente, perché sono in ballo aspetti che per il territorio vanno ben oltre la semplice gestione del servizio”.