Continua con costante regolarità l’intensa attività della Prefettura di Modena per il disbrigo delle istruttorie relative alle istanze di iscrizioni agli elenchi di fornitori, cosiddette white list”, istituite a seguito del terremoto che ha colpito il territorio nel maggio 2012.

L’azione è stata ulteriormente intensificata con il decisivo contributo delle unità di personale messe a disposizione della Prefettura dalla Regione Emilia Romagna, Ufficio del Commissario straordinario per la ricostruzione, sulla base di una convenzione stipulata con le Prefetture del cratere che ha consentito la assunzione a tempo determinato di cinque impiegati.

Alla data di oggi, già 2300 aziende, delle oltre cinquemila che avevano inoltrato l’istanza, sono state iscritte, al termine di un procedimento accurato e minuzioso che prevede il coinvolgimento degli Organi di polizia, della Direzione Investigativa Antimafia e del Gruppo Interforze Ricostruzione Emilia Romagna all’uopo istituito dal Ministro dell’Interno.

Nello stesso tempo, una particolare priorità viene riservata per dare risposta, al termine dello sviluppo dei relativi accertamenti, alle richieste di verifiche antimafia nei confronti delle aziende fornitrici per le quali le stazioni appaltanti (Regione, Provincia, Comuni ecc.) hanno chiesto la relativa certificazione liberatoria, finalizzata all’assegnazione di appalti o alla erogazione di servizi, ovvero alla liquidazione delle somme dovute per le prestazioni già effettuate.

Anche per tali procedure, soggette ai medesimi accertamenti previsti per le iscrizioni alla “white list”, si procede alacremente e circa 2800 richieste sono state definite.

Nello stesso tempo sono state rinnovate le iscrizioni di 370 aziende che hanno fatto richiesta, mentre 450 sono state cancellate per mancata richiesta.

Da questa attività di controllo diffuso emergono, sia pur in numeri non rilevanti, alcune situazioni meritevoli di approfondimento ovvero che indicano possibili collegamenti con la criminalità organizzata rispetto alle quali si procede con i previsti provvedimenti interdittivi e, nei casi previsti, con l’applicazione delle misure di sostegno e monitoraggio delle imprese ai sensi dell’art. 32 della legge 114/14, che prevede la nomina di Commissari per la straordinaria e temporanea amministrazione delle aziende interdette.

L’articolato sistema di cautele antimafia attivato all’indomani del sisma, si conferma quindi quale utile strumento per difendere il territorio emiliano, soprattutto nella delicata fase della ricostruzione, dai documentati e reiterati tentativi di penetrazione dei sodalizi mafiosi nel tessuto sociale e produttivo.