Questa estate ci ha regalato una buona notizia sul fronte della conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro: finalmente si può usare il congedo parentale in modo flessibile.
Non solo a mesi o a giornate, ma anche ad ore e questo può aiutare a svolgere i compiti di cura genitoriale e non abbandonare la propria carriera professionale.
Questa è sicuramente una ottima notizia per le madri che in genere si sobbarcano la maggior parte del carico di cura dei figli, ma anche uno strumento importante per migliorare la condivisione delle responsabilità genitoriali con i padri. Come rivelano recenti sondaggi, infatti, i padri vorrebbero partecipare maggiormente alla cura dei propri figli, ma spesso rinunciano a causa di ostacoli che trovano nella gestione del loro lavoro.

Fin qui tutto bene dunque, tranne per un piccolo particolare: per come è stata attuata la norma ad oggi  ha visto la luce solo la circolare dell’INPS che disciplina le modalità per i  lavoratori privati.

Il diritto al congedo parentale ad ore spetta però anche ai milioni di lavoratori pubblici che non sono assicurati presso l’INPS per quanto riguarda la maternità e i relativi congedi.

Solo la Regione Emilia-Romagna ha provveduto ad emanare un nota che disciplina le modalità di fruizione del diritto per i propri lavoratori delle Aziende Sanitarie, mentre non ci sono ancora procedure per tutti gli altri lavoratori degli enti pubblici che rimangono quindi in attesa.

La CGIL ritiene, quindi, indispensabile che tutte le Amministrazioni Pubbliche adottino i  provvedimenti necessari per rendere immediatamente fruibile il diritto per tutti i lavoratori come  stabilito dalla legge.