<Limitare il consumo di suolo agricolo ad opere strettamente necessarie; non cementificare bensì riqualificare l’edificato e ripristinare i siti dismessi; passare dallo sviluppo orizzontale delle città a quello verticale; portare all’individuazione originaria i terreni agricoli riclassificati come ‘edificabili’, ma sui quali non è mai stata realizzata alcuna opera, sull’esempio di quanto fatto dal Comune di Reggio Emilia>. Così il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Gianni Tosi, oggi in Regione al secondo incontro del percorso di revisione della legge sul governo del territorio (LR 20/2000), sul consumo di suolo in Emilia Romagna.

<La nuova legge è improrogabile e urgente – asserisce il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna. Da anni sosteniamo la necessità di un piano per ridurre il consumo di suolo che contrasti l’urbanizzazione selvaggia e promuova la valorizzazione delle aree agricole. L’aggressione indiscriminata nei confronti delle aree più fragili, collinari e pedecollinari, spesso teatro di una rete viaria sovradimensionata, ha determinato negli anni danni incalcolabili all’equilibrio antropico soprattutto per la componente agricola: sminuzzamento della proprietà con creazione di reliquati incoltivabili e abbandonati; impermeabilizzazione delle aree di ricostituzione delle falde sotterranee; danneggiamento del reticolo di scolo senza alcun rispetto per l’equilibrio raggiunto nei secoli e, infine, in termini più generali, la continua sottomissione dell’agricoltura alle altrui necessità>.

Confagricoltura rimarca la centralità dell’argomento soprattutto in relazione alla valorizzazione delle aree agricole coltivabili, indispensabili per dare una risposta concreta alla crescente domanda di risorse alimentari da parte della collettività nazionale e internazionale. Il rischio è quello di ritrovarsi tra cinquant’anni con una perdita di superficie agricola non più recuperabile, se non attraverso costi troppo onerosi per l’intera società. Uno scenario che potrebbe essere ulteriormente aggravato da una gestione idrica difficile e problematica, causata proprio dall’eccessiva cementificazione.

<Se è altresì vero – conclude il presidente Tosi – che le nuove linee politiche di indirizzo sono finalizzate al sostegno dell’agricoltura sostenibile, allo sviluppo dell’agricoltura di precisione e alla diffusione delle innovazioni tecnologiche fondamentali per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la resa dei terreni, ci attendiamo la stessa attenzione anche dall’Amministrazione regionale>.