scuolaUn andamento nel complesso positivo quello delle vendite per le cartolibrerie regionali coinvolte nell’indagine, e comunque in miglioramento rispetto agli ultimi due anni: il 33% degli intervistati ha indicato infatti un andamento positivo delle vendite in queste prime settimane di avvio dell’anno scolastico, in linea con la percezione generale di una ripresa dei consumi da parte delle famiglie, che si riflette anche sulla spesa per il corredo scolastico. Per il 47% degli operatori le vendite sono risultate stabili. Decisamente aumentata la percentuale delle cartolibrerie che rilevano un incremento delle vendite rispetto allo scorso anno (+12%), mentre si riduce al tempo stesso il numero di quanti segnalano diminuzioni. Un inizio abbastanza soddisfacente per buona parte dei negozi della cartolibreria tradizionale, avvalorato anche dall’andamento tendenzialmente positivo per quanto riguarda la vendita di libri scolastici, nuovi o usati.

“La scelta delle nostre cartolerie – commenta Medardo Montaguti, Presidente di Federcartolai Nazionale e di Federcartolai Emilia Romagna – di puntare sulla qualità e sulla specializzazione del servizio, oltre che la capacità di innovare con nuovi servizi integrativi i punti vendita tradizionali sta cominciando a dare alcuni importanti risultati. L’avviata ripresa dei consumi ha consentito alle attività più tradizionali di recuperare, nel confronto con la grande distribuzione, una funzione di consulenza alla clientela spostando l’attenzione dal prezzo alla qualità e alla personalizzazione del servizio”.

Si conferma dall’indagine una precisa scelta di risparmio da parte delle famiglie per l’acquisto del corredo scolastico (lo rileva il 35% degli intervistati), che tuttavia non coincide necessariamente con l’acquisto del prodotto più economico. Tornano infatti ad aumentare le vendite per i prodotti di fascia intermedia, di qualità ma non necessariamente di marca. In aumento anche la spesa media pro-capite, rispetto allo scorso anno, per quanto riguarda l’acquisto di corredo scolastico: la spesa media per famiglia si attesta quest’anno a 117 euro. Tra i prodotti più venduti figurano zaini ed astucci – in questo caso si cerca ancora la marca – oltre a prodotti tecnici per la scuola: accessori per il disegno tecnico e per le materie artistiche.

“Se è vero che alcuni comportamenti della clientela si sono stabilizzati rispetto agli ultimi anni – dichiara Pietro Fantini, Direttore Regionale di Confcommercio Emilia Romagna – come ad esempio la grande attenzione al rapporto prezzo-qualità-servizio, è anche vero che oggi si impongono nuovi modelli di consumo basati sul ritorno all’esperienza dell’acquisto e sulla compresenza di diversi canali di vendita, che possono generare nuove opportunità di sviluppo ed innovazione anche per i negozi della rete tradizionale, e che devono trovare dal punto di vista degli strumenti pubblici di finanziamento la giusta attenzione”.

Dall’indagine emerge inoltre un andamento delle vendite stabile per il comparto dell’abbigliamento, all’interno di uno scenario non facile per il settore, che non mostra ancora in questo inizio di anno scolastico segnali di ripresa.

Complice il clima ancora mite delle seconda metà di settembre, che ha rimandato il momento del cambio del guardaroba, le vendite dell’abbigliamento si sono concentrate in gran parte su capi da tutti i giorni per bambino/ragazzo, come tute e t-shirt per la scuola e, per il comparto calzature, in sneakers e scarpe sportive in genere.