Visita e seduta della commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport, presieduta da Giuseppe Paruolo, all’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (Ibc), a Bologna. La delegazione regionale è stata accolta dal presidente dell’Istituto, Angelo Varni, e dal direttore, Alessandro Zucchini.  

La commissione si è riunita all’interno dello storico palazzo Bonasoni, in via Galliera, attualmente sede dell’Ibc, stabile che sorge sulle antiche case dei Caccianemici dall’Orso, importante famiglia bolognese.

“L’Istituto regionale per i beni artistici culturali e naturali- ha relazionato il presidente Varni- è stato creato nel 1974 dalla Regione Emilia-Romagna. Ha tra gli obiettivi quello di offrire una conoscenza il più possibile completa di tutto ciò che concerne le specificità di una collettività umana e del patrimonio dei beni culturali, che possono essere materiali e immateriali”. In particolare, l’Istituto ha “la funzione di diffondere conoscenza, oltre alla finalità di ‘inseminare’ il territorio di elementi che consentano partecipazione e vicinanza alla collettività, anche attraverso la diffusione di nuove tecnologie”. “È infatti obiettivo dell’Ibc- ha concluso- valorizzare le specificità del territorio, anche attraverso l’interconnessione e la socializzazione dei diversi beni culturali. Importante, inoltre, l’attività di formazione e le iniziative di restauro”.

Silvia Prodi (Pd) ha rimarcato “la rilevanza del sistema bibliotecario regionale” e “l’importanza della cooperazione territoriale”, ricordando che “solo a Reggio Emilia e provincia si registrano 1,4 milioni di prestiti all’anno”. Valentina Ravaioli (Pd), sullo stesso tema, ha ribadito la necessità di “valorizzare il sistema in un’ottica di rete e digitalizzazione”.

Relativamente alla tutela del paesaggio, il presidente Paruolo ha sottolineato “la necessità di un supporto di conoscenze, fornite dall’Ibc, alle politiche di pianificazione del territorio, in un’ottica di conservazione del patrimonio e di contrasto al consumo di suolo”.

Marco Pettazzoni (Ln), menzionando la situazione del comune terremotato di Cento (Fe), ha chiesto “quali siano le azioni in programma, da parte dell’Ibc, per garantire un ritorno alla normalità dei Comuni colpiti dal sisma”.

Yuri Torri (Sel) ha rilevato “la necessità di riconoscere un patrimonio culturale che non sia solo la somma di beni artistici ma anche di tradizioni, penso all’artigianato, diffuse sul territorio, che hanno conosciuto uno sviluppo grazie all’interazione delle persone e all’ambiente circostante”.

I vertici dell’Ibc hanno manifestato “la necessità di conservare le professionalità e le conoscenze legate ai beni culturali, anche attraverso nuovi inserimenti nell’Istituto”, ricordando, in proposito, che “l’ultimo concorso all’interno dell’Ibc risale al 1996”.

Hanno poi riferito, sul sistema bibliotecario, che “la grande maggioranza delle biblioteche emiliano-romagnole partecipa a uno degli otto poli presenti in regione, basati su sistemi informativi condivisi che garantiscono l’accesso alle informazioni bibliografiche e ai documenti. Ai poli partecipano più di 700 biblioteche, per un totale di oltre 17 milioni di documenti catalogati, che generano quasi 7 milioni di prestiti l’anno”.

Hanno inoltre affrontato il tema del patrimonio museale, spiegando che “l’obiettivo è quello di arrivare a un sistema integrato, analogo a quello bibliotecario”.

Sul post terremoto hanno ricordato “l’impegno dell’Ibc sul piano delle conoscenze e delle informazioni relative al patrimonio dei beni culturali presente nelle aree colpite dal sisma”; “l’Istituto- hanno aggiunto Varni e Zucchini- ha inoltre contribuito a mettere in sicurezza materiale d’archivio”.

Al termina della seduta, i consiglieri si sono recati nello storico Palazzo Leoni, proprietà del Collegio di Spagna, in via Marsala, dove hanno visitato la biblioteca dell’Ibc, intitolata a Giuseppe Guglielmi, primo direttore dell’Istituto. La biblioteca raccoglie, conserva e organizza la documentazione libraria e multimediale sui beni culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. La raccolta si è venuta a formare, dagli inizi degli anni Settanta del Novecento, come ausilio all’attività di ricerca dell’Istituto, e rappresenta oggi, con un patrimonio di circa 50.000 volumi, un catalogo di rilievo nazionale per le tematiche legate ai beni culturali. Una sezione speciale raggruppa tutta la produzione editoriale dell’Istituto (circa 600 titoli). La storica dell’arte Elisabetta Landi, dell’Ibc, ha illustrato ai consiglieri i fregi sul tema dell’Eneide, affreschi del Cinquecento opera di Nicolò dell’Abate e dei suoi allievi modenesi.