A Nonantola la ditta Sara è stata diffidata dalla Provincia di Modena dal ritirare ulteriori rifiuti da smaltire fino a fine anno, avendo già completato i quantitativi massimi annuali autorizzati; inoltre l’attività prosegue a condizione che siano rispettate e realizzate con urgenza una serie di prescrizioni ambientali, utili a migliorare la gestione generale dell’impianto e ridurre le emissioni maleodoranti. 

Il problema degli odori, sottolineano i tecnici della Provincia, perdura dall’estate e si è accentuato in questi giorni con le forti escursioni termiche tipiche dell’autunno.

Il provvedimento della Provincia si basa sugli esiti di un recente sopralluogo dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, Nucleo operativo ecologico di Bologna, che hanno constatato la violazione di alcune prescrizioni contenute nell’autorizzazione in corso.

Nelle prescrizioni imposte ora dalla della Provincia spiccano, oltre alla immediata sospensione dei ritiri di ulteriori quantitativi di rifiuti in ingresso (la ditta, quindi, potrà effettuare il trattamento e il recupero solo dei quantitativi già ora presenti nell’impianto), l’avvio urgente di un programma di manutenzione relativo allo stoccaggio dei prodotti e alle superfici utilizzate, alla pulizia delle aree esterne allo stabilimento, con chiusura dei portoni e finestre al fine di evitare emissioni maleodoranti e di un programma di periodiche manutenzioni delle pavimentazioni sia dei locali coperti che del cortile, sulla rete fognaria e sui filtri dell’aria.

Nello stabilimento di Nonantola la ditta Sara opera nel campo dei recuperi di rifiuti organici per produrre compost.

 

Con questo provvedimento si dimostra che – scrive in una nota l’Amministrazione Comunale di Nonantola – anche questo impianto è soggetto a controlli da parte delle autorità preposte e che, se e quando vengono riscontrate violazioni, queste vengono perseguite.

Questa posizione di rispetto della legalità, della forma e dei ruoli istituzionali è sempre stata sostenuta dall’Amministrazione Comunale, nei confronti di Sara Srl, come nei confronti di qualsiasi altro soggetto; per la tutela del bene comune, non è infatti il libero arbitrio di un amministratore pubblico a prevalere, ma il riscontro oggettivo di situazioni anomale da parte degli enti deputati ai controlli.
Nei confronti dell’impianto di Via Larga, Sindaco e Giunta hanno fatto proprie le richieste presenti nell’Ordine del Giorno votato unanimemente dal Consiglio Comunale nel giugno scorso: piena informazione e coinvolgimento della cittadinanza, segnalazione di anomalie agli enti sovraordinati e preposti ai controlli, discussione con la proprietà per il definitivo superamento delle criticità attuali e la messa a disposizione dell’impianto per il territorio che lo ospita.
Perdurando dell’estate il problema degli odori (accentuatosi in questi giorni con le forti escursioni termiche tipiche dell’autunno), preso atto delle segnalazioni dei cittadini, anche il personale dell’assessorato all’ambiente,  nei limiti delle proprie forze e competenze, ha compiuto diversi sopralluoghi all’impianto, tempestivamente informato l’azienda per chiedere spiegazioni di eventuali difficoltà nella conduzione dell’impianto e sollecitato e  discusso con ARPA, ente deputato al controllo ambientale.
Le soluzioni messe in campo fino ad oggi, seppur migliorative rispetto al passato, si sono rivelate insufficienti ed è pertanto necessario intraprendere un percorso nuovo che dia maggiori garanzie.

Sul tema dei rifiuti si è espressa meno di un mese fa l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, con l’approvazione della legge sull’economia circolare, che impegna la stessa Regione, i Comuni e i cittadini nel perseguire gli obiettivi di riduzione dei volumi di rifiuti prodotti, di aumento del riuso e del riciclo, limitando al minimo l’uso di inceneritori e discariche.

Questa legge prevede come metodo principale di smaltimento dei rifiuti organici il compostaggio domestico e industriale. L’Amministrazione ritiene questa scelta corretta e funzionale, soprattutto se implementata in politiche che promuovono i principi di prossimità e di autosufficienza territoriale, sviluppando forme e modalità tali da creare un percorso virtuoso capace di minimizzare, se non di annullare, il disagio per i cittadini.