gdf_ps_2“Nel corso delle ultime settimane i fatti legati alla ben nota indagine denominata “The Untouchables” – dichiara Sinistra Ecologia Libertà Distretto Ceramico – hanno fatto calare un’ombra inquietante sui nostri territori. L’idea che la rete sociale in cui viviamo possa, anche solo in via ipotetica, essersi incrinata tanto da generare la crepa attraverso cui si è infiltrato il veleno del crimine organizzato, capace di corrompere il mondo economico e le istituzioni, ci risulta sconvolgente e inaccettabile.
E’ senz’altro il momento di fermarsi a riflettere sulle dinamiche sociali, anche inedite, che la crisi economica
con la sua onda lunga sta producendo nella realtà di cui facciamo parte. E’ il momento di capire, e subito dopo
di agire, compatti e tutti insieme, per creare nuovi anticorpi contro questo morbo italico dilagante, per
richiudere la falla, almeno nei nostri territori.
E’ il momento in cui la politica, le istituzioni, il mondo economico e bancario, le istanze sociali e morali, la
scuola, il mondo dell’associazionismo, e tutti noi singoli cittadini si debba stabilire ancora una volta con forza
che qui non c’è spazio per il malaffare e per il sopruso.
Per queste ragioni, come gruppo di Sinistra Ecologia Libertà provinciale e del distretto ceramico, oltre ad
esprimere fiducia ed incoraggiamento agli organi inquirenti affinché riescano nel più breve tempo possibile a
fare chiarezza su questa intricata vicenda, apprezziamo molto la decisione dell’Amministrazione Comunale di
Sassuolo di valutare se vi siano le condizioni per costituirsi parte civile come parte lesa nelle indagini.
Non ci piace per niente, invece, l’atteggiamento di chi sta strumentalizzando questa delicata situazione per i
propri fini particolari, con in testa i partiti di opposizione del Consiglio Comunale di Sassuolo, cui interessa
evidentemente solo di riuscire disperatamente ad ottenere una qualche visibilità, incuranti delle nefaste
conseguenze per i cittadini sassolesi che l’attuale fase di difficoltà potrebbe generare.
Per contribuire alla soluzione del problema serve al contrario, oltre a costruire un sistema di regole sempre più
semplici e puntuali, il ristabilimento di una cultura della legalità che divenga senza ambiguità il linguaggio
comune di ognuno di noi, condiviso da tutti gli attori pubblici e privati che operano e sviluppano l’attività
quotidiana dei nostri territori. Serve un impegno costante, con il concorso degli enti educativi e dei media, per
farne di nuovo il sistema etico profondo di riferimento di ogni nostra scelta; serve che ogni cittadino sia pronto
ad impegnarsi in prima persona per eliminare ogni forma di illegalità o di malcostume strisciante. Serve che la
politica e i partiti siano capaci di testimoniare un atteggiamento di legalità e coerenza: noi di SEL – conclude la nota – ci assumiamo la responsabilità di farci promotori di questa battaglia e auspichiamo che, insieme a noi, tutte le
forze politiche assumano, alla base di ogni azione, i valori della giustizia sociale e dell’onestà che soli
producono le buone pratiche della trasparenza e il rispetto delle regole”.