Enrico-Gobbi-CislScioperano domani – sabato 7 novembre – anche a Modena e provincia gli addetti della grande distribuzione organizzata, della distribuzione cooperativa e del commercio al dettaglio aderente a Confesercenti. La protesta, proclamata unitariamente da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, dura l’intero turno di lavoro ed è rivolta contro lo stallo negoziale per il completamento dei rinnovi contrattuali nel terziario, distribuzione e dei servizi, attesi da oltre due anni. A Modena è prevista una manifestazione provinciale con inizio alle 9.30 in piazza Matteotti. «Diciamo no alla destrutturazione del contratto nazionale di lavoro del terziario, distribuzione e servizi – afferma il segretario generale della Fisascat-Cisl Emilia Centrale Enrico Gobbi – Confermiamo la nostra disponibilità a trattare sulla flessibilità organizzativa del lavoro, da ricondurre nell’ambito del confronto decentrato nel quale senz’altro possono essere individuate nuove formule per accrescere la produttività aziendale. Rispetto, invece, alle esigenze delle imprese di aumentare la produttività attraverso una maggiore sostenibilità dei costi, – continua il sindacalista Cisl – ribadiamo la nostra ferma contrarietà alla drastica riduzione del costo del lavoro, ai tagli degli automatismi contrattuali riferiti agli scatti di anzianità e ai passaggi di livello, come anche alla sospensione degli istituti economici della tredicesima e quattordicesima mensilità ai fini della maturazione del trattamento di fine rapporto». Gobbi sottolinea che lo scenario negoziale è complicato anche dalla frammentazione dei tavoli di confronto. Lo stallo delle trattative è per di più aggravato dalla frequente disdetta della contrattazione integrativa aziendale, che ha determinato la perdita di componenti salariali per gli occupati di un settore in cui cresce la vertenzialità e aumentano le procedure di mobilità». «Se a questo, poi, aggiungiamo gli effetti della liberalizzazione degli esercizi commerciali, con le aperture indiscriminate 24 ore su 24 e sette giorni su sette – aggiunge il segretario Fisascat-Cisl Emilia Centrale – appare evidente il peggioramento delle condizioni di lavoro degli addetti del comparto, costretti al surplus orario in nome del recupero di produttività e di quote di redditività aziendale. È urgente tornare ai tavoli e individuare un punto di mediazione con la sola finalità di siglare i nuovi contratti nazionali di lavoro. Salario e welfare sono le grandi priorità contrattuali per sostenere le migliaia di lavoratori del terziario, della distribuzione e dei servizi che – conclude Gobbi – stanno continuando a pagare a caro prezzo gli effetti della crisi». Alla giornata di sciopero nazionale indetta dai sindacati per domani – sabato 7 novembre – ne seguirà un’altra programmata per il prossimo 19 dicembre.