alzabandiera-piazza-roma“La Modena che sa guardare al suo futuro è questa, quella che vediamo in questa nuova piazza: una città che sa cambiare diventando più bella e migliore, più accogliente per i suoi abitanti, più attraente per i visitatori e i turisti, capace di cambiare abitudini superate dalla cultura e dai tempi”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli in occasione del taglio del nastro di piazza Roma dopo i lavori di riqualificazione iniziati lo scorso anno. La cerimonia è stata preceduta da un momento di ricordo delle vittime degli attentati di Parigi di venerdì 13 novembre, accompagnato da un minuto di silenzio.

Muzzarelli ha preso la parola dopo la benedizione del vescovo Erio Castellucci, il taglio del nastro, l’alzabandiera, sulle note dell’Inno di Mameli suonato dalla Banda comunale “Ferri” con il reggimento dell’Accademia militare schierato in piazza, e gli interventi dell’assessore Gabriele Giacobazzi, che ha illustrato le caratteristiche del progetto, e del suo predecessore Giorgio Pighi. L’ex sindaco ha sottolineato la difficoltà di fare sintesi “tra la cultura ricca dei nostri territori e il progresso, altrettanto ricco, al quale ci chiamano le esigenze delle future generazioni. Ringrazio la nuova Giunta per aver portato a termine questo progetto in cui si evidenzia la riuscita di questa idea di città intesa come comunità e vivere insieme. In questa Piazza Roma rinnovata – ha concluso – la storia di Modena, con i suoi vitali elementi di valore, e la cultura dell’innovazione, della tecnologia e del futuro, riescono a trovare una nuova e splendida sintesi”.

Nel ringraziare Giacobazzi, Pighi e tutti coloro che hanno collaborato ai lavori, Muzzarelli ha ricordato come non si siano “fatti spaventare dai tanti che in questa città hanno paura di ogni cambiamento” e grazie al loro coraggio e alla loro lungimiranza “oggi è possibile riconsegnare ai modenesi questo luogo nel pieno del suo splendore”, una piazza liberata dalle auto dove ora risalta in tutta la sua imponenza Palazzo Ducale, una piazza diventata “luogo d’incontro e di passeggio”, che “dovremo animare con fantasia e continuità, insieme al Quartiere, agli operatori economici, ai volontari e alle associazioni”.

Il sindaco ha poi sottolineato la necessità di far sentire i cittadini sicuri, in questo come negli altri luoghi della città, e l’esigenza di affrontare la questione dei parcheggi per i residenti “nella prossima assemblea pubblica, il 24 novembre nella sede delle ex Poste, ascoltando tutti”.

Nell’indicare l’obiettivo di guardare avanti (“Modena non si governa con carte bollate e tribunali, non può essere imbalsamata, ostaggio di pochi con la testa rivolta all’indietro”) ritrovando la “fiducia e l’orgoglio del fare”, Muzzarelli ha ricordato la conclusione dei lavori al San Paolo, all’ex Poste e la riqualificazione di corso Duomo, ha annunciato che a breve saranno appaltati i lavori per il recupero dell’istituto Sigonio e che si sta riordinando il progetto dell’Amcm (“contiamo di partire presto coi primi interventi sostenuti con fondi europei”), mentre per il Sant’Agostino ha ribadito: “Lo recupereremo e lo innoveremo nel quadro del disegno più generale del polo della cultura Estense proposto dal ministro Franceschini e della ricollocazione funzionale delle principali istituzioni culturali della città dedite alle arti figurative e alle attività espositive”. Per poi concludere: “Ieri non può essere sempre meglio di domani, altrimenti il mondo muore. Facciamo vincere la città che accetta le sfide e crede in se stessa. Avanti, Modena!”.

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha concluso gli interventi delle autorità evidenziando che “a ogni cambiamento vi sono sempre resistenze, ma è compito delle Amministrazioni lavorare per abbellire i centri storici. Modena è una bellissima città – ha aggiunto – e Piazza Roma, insieme ad altri luoghi, sarà una nuova cartolina per attrarre visitatori. I dati dimostrano che in Emilia-Romagna, patria dell’agroalimentare, si registra un aumento di turisti su cui dobbiamo puntare”.

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CIOTTOLI, GRANITO, VELI E GIOCHI D’ACQUA

Dopo un anno e mezzo di lavori completata la riqualificazione architettonica

Uno spazio restituito alla città, incorniciato da palazzi simmetrici con portici e colonne, che valorizza e dà nuova solennità alla facciata seicentesca del Palazzo Ducale. Un luogo di rievocazione, dove veli e giochi d’acqua richiamano la presenza dei canali sotterranei, mentre il ciottolato e i percorsi pedonali in granito e pietra “Forte Alberese” ricongiungono piazza Roma con largo San Giorgio e i portici di via Farini, così come con la zona di San Domenico e quella di Canalgrande. Una piazza da vivere e in cui sostare, con diverse sedute in marmo, cemento e resina che invitano i passanti a fermarsi un momento per ammirare la facciata dell’Accademia.

Dopo circa un anno e mezzo di lavori, è stata ultimata in anticipo rispetto al cronoprogramma la riqualificazione architettonica di Piazza Roma, frutto di un progetto sviluppato dal Comune e approvato dalla Direzione regionale per i Beni culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna e dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici. Dalla rimozione e scarifica della pavimentazione stradale, con il recupero dei ciottoli esistenti e dei lastroni di granito, alla realizzazione della nuova fondazione, dalla posa dei ciottoli e blocchi di selce dei percorsi alla realizzazione del vano tecnico per gli impianti idraulici e per le attrezzature necessarie ai giochi d’acqua: oggi quest’area di circa 9.400 metri quadrati di superficie viene riconsegnato alla città rimessa a nuovo.

Piazza Roma è ora attraversata da due camminatoi diagonali, realizzati con conci di pietra del tipo “Forte Alberese”, che dai portici di via Farini si aprono verso i limiti esterni dell’Accademia, e da una pedana centrale in lastre di granito di recupero, così come la corsia carrabile, mentre il resto della piazza presenta ciottoli di fiume un tempo coperti dall’asfalto.

Un primo velo d’acqua, dalla profondità di 2 centimetri ha sede in corrispondenza del corso del Canale Naviglio che attraversa piazza e Palazzo ed è ricavato tra le due liste di pietra della pavimentazione centrale, che dal limite carrabile davanti all’Accademia si estende verso largo San Giorgio. Un secondo velo d’acqua, perpendicolare al primo, trova spazio nella parte est della piazza in allineamento alla Fonte d’Abisso e agli altri canali sottostanti, separato al centro da un camminatoio.

Due giochi d’acqua, ciascuno con nove getti modulabili e luminosi, infine, si pongono come quinte laterali al corpo centrale del Palazzo ducale: arrestando il flusso d’acqua sono praticabili pedonalmente, in quanto sono delimitati da semplici feritoie senza dislivelli significativi.

Al completamento della riqualificazione della piazza, seguirà il rinnovo dell’impianto di illuminazione degli edifici che la incorniciano e sulla facciata monumentale del Palazzo Ducale è allo studio una nuova configurazione dei corpi illuminanti.

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UN MINUTO DI SILENZIO PER LE VITTIME DI PARIGI

Ricordo degli attentati e bandiere a lutto per l’inaugurazione della piazza

Un minuto di silenzio, bandiere a mezz’asta e a lutto, con quella francese a fianco di quella italiana e modenese, e un pensiero alle vittime degli attentati di Parigi di venerdì 13 novembre hanno preceduto l’inaugurazione di Piazza Roma da parte delle autorità civili e militari nella mattina di domenica 15 novembre.

Prima di dare il via alla celebrazione, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ricordato gli attentati di Parigi e ha espresso vicinanza al popolo francese, rappresentato in Piazza Roma dalla presenza della studentessa francese in Erasmus a Modena Mathilde Loiselet. “Oggi qui tutti insieme – ha affermato Muzzarelli – lanciamo un messaggio forte: non la diamo vinta al terrore. Dobbiamo stare insieme ed essere una comunità integrata”.

Anche l’ex sindaco Giorgio Pighi ha iniziato il suo intervento esprimendo turbamento per gli episodi di Parigi e il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha sottolineato che “la concessione peggiore a coloro che hanno compiuto questi attentati, che non hanno altro nome se non assassini, è quella di farci perdere la nostra quotidianità. Serve la massima unità: l’integrazione e la vita battono la morte”.

All’inaugurazione ha preso parte anche una rappresentanza della comunità islamica in città.