stazione-mediopadanaLa stazione Av Mediopadana di Reggio Emilia rappresenta uno dei rari casi nei quali un’infrastruttura Alta velocità di area intermedia abbia registrato sin dai primi mesi di attività un volume di viaggiatori superiore alle stime iniziali. Ai flussi di passeggeri e all’importanza dell’infrastruttura sul territorio è dedicata l’indagine “La Stazione AV Mediopadana: un’opportunità di sistema”, commissionata da Car Server e condotta da Nomisma su un campione di oltre 700 utenti. Se il 20% dei viaggiatori domiciliati nel bacino di riferimento che ha dichiarato di aver usato per la prima volta la stazione Mediopadana, la utilizzasse anche solo a cadenza trimestrale, già nel 2016 si potrebbe agevolmente superare il milione di viaggiatori annui. E’ questo uno dei dati emersi dallo studio, presentato oggi in occasione del convegno “Prossima fermata: domani” promosso da Car Server in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, la locale Camera di Commercio e Iren Rinnovabili alla presenza di Romano Prodi e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.

Mediopadana è oggi una stazione che serve, in media, oltre 2.500 utenti al giorno provenienti da un bacino interprovinciale con un potenziale di ulteriore crescita stimabile in almeno altri 1.000 passeggeri a partire dal 2016 e rappresenta un unicum nel panorama dei sistemi Av europei, sia per la sua caratteristica di nodo di intermodalità ferro/gomma, sia per essere al servizio di un’area ricca di dotazioni produttive e di funzioni urbane.

Qual è l’identikit dell’utente della stazione Av Mediopadana? Dall’indagine emerge come tra gli utenti intervistati ci sia una  prevalenza di uomini (57%) giovani (il 60% degli intervistai ha meno di 40 anni e il 16% meno di 25), mentre la quota di utenti con 65 anni e oltre si attesta appena al 5%. Complessivamente il 77% degli intervistati risulta occupato (impiegati 31%, professionisti, consulenti o lavoratori autonomi 21%, funzionari e quadri 8%, mentre il resto del campione si divide tra studenti (14%), disoccupati (3%) e lavoratori domestici (2%).

Milano, Roma e Napoli/Salerno sono i principali nodi di relazione della stazione di Reggio Emilia, dove si dirigono o da cui provengono rispettivamente il 25%, il 26% ed il 17% dei 485 utenti intervistati e domiciliati nei comuni limitrofi a Reggio Emilia; seguono Firenze (8%) e Torino (6%) – relazioni sottoutilizzate – così come quelle che interessano la direttrice adriatica (Rimini 4%) e Bologna (2%). Tra gli intervistati 229 utenti domiciliati in altro territorio utilizzano la stazione come “porta di entrata”. Per quanto concerne la localizzazione territoriale dei flussi di passeggeri, nel solo comune di Reggio Emilia si concentra il 49,0% degli arrivi/partenze da e verso al stazione Av Mediopadana, mentre il resto della provincia di Reggio Emilia convoglia il 22% dei flussi; seguono i comuni della provincia di Modena (13%) e quelli della provincia di Parma (10%).

La stazione risulta facilmente accessibile, tanto che il 79% degli intervistati dichiara di utilizzare mezzi privati; meno frequenti l’uso di taxi (11%) o di autobus (6%).

Quali sono le principali motivazioni di viaggio? La metà degli intervistati indica turismo o tempo libero, il 40% lavoro e il 6% studio. In generale si evidenzia un elevato grado di soddisfazione da parte dell’utenza sul versante dell’agevolazione degli spostamenti. Prima della creazione della stazione Av Mediopadana, i viaggiatori utilizzavano la tratta ferroviaria tradizionale con necessità di effettuare anche dei cambi con tempi di percorrenza nettamente più lunghi.

Quali servizi andrebbero potenziati? Per poco meno di un intervistato su tre (32%) andrebbe rafforzata la frequenza dei treni – che nelle ore centrali della giornata diminuisce drasticamente; per un altro 25% andrebbero potenziati i collegamenti da e verso la stazione ritenuti ad oggi insufficienti.

“Il bacino potenziale della Stazione, benché non costituisca ancora un “sistema” territoriale vero e proprio, ha l’occasione di dialogare attivamente con le aree metropolitane contermini piuttosto che essere relegato al ruolo di appendice dipendente da esse”- sottolinea Giulio Santagata Consigliere Delegato di Nomisma.  “Per fare ciò occorrono azioni concrete: lo studio di Nomisma ha delineato alcuni possibili interventi di sviluppo della stazione che possono ricondursi simultaneamente alla struttura stazione migliorandone la fruibilità dei servizi (maggiori collegamenti con i nodi intermodali del territorio, segnaletica e aree di sosta adeguate, car sharing), e al tessuto economico-sociale integrato: dall’innovazione delle istituzioni pubbliche alla valorizzazione dei beni culturali”.

“A due anni di distanza dall’apertura della stazione Mediopadana, sentiamo la necessità di interrogarci sul ruolo e sulle prospettive future di questo scalo ferroviario – afferma Agostino Alfano, presidente di Car Server – Grazie alla Mediopadana, Reggio Emilia si trova oggi a 40 minuti di distanza da Milano. Meno di un tragitto urbano nell’hinterland della capitale lombarda. L’infrastruttura ha posto la nostra città al centro di una spina dorsale, di un asse di viabilità che mette in comunicazione il Nord con il Sud Italia.

Fino ad ora l’opportunità pare colta solo in parte. Molto più ampie sarebbero a nostro avviso le potenzialità di questo snodo strategico. Vogliamo provare a capire come la Mediopadana possa contribuire a sostenere lo sviluppo economico reggiano in un’ottica di positiva interdipendenza con le altre aree di rango metropolitano del Paese.

Abbiamo commissionato la ricerca a Nomisma perché riteniamo la Mediopadana un vantaggio esclusivo che valorizza tutto il tessuto locale, economico e non solo. Lo scalo ferroviario oggi serve, in media, oltre 2.500 utenti al giorno provenienti da un ampio bacino interprovinciale con un potenziale in ulteriore crescita. E’ un successo quasi inatteso per il territorio: vogliamo dunque ringraziare l’Amministrazione comunale per quanto  ottenuto, alzando la posta per i futuri obiettivi. Vorremmo che si trovasse convergenza su nuove iniziative e rendere ancora più coerenti quelle esistenti.

L’incontro di oggi è stato organizzato al fine di riunire i soggetti decisori qualificati – amministratori pubblici e operatori economici – in un costruttivo momento di confronto. Ad essi spetta la responsabilità di prendere decisioni sugli investimenti e sui servizi necessari a sostegno dell’Alta Velocità. Le scelte compiute oggi determineranno il domani che stiamo costruendo. Anche non decidere – non fare – è una scelta, e contribuirà a determinare il futuro della provincia allargata.

Le aree di intervento strutturali sono molteplici, grandi investimenti favoriti e resi competitivi dalla presenza della Mediopadana: assi di collegamento verso Nord, Poli Universitari e di ricerca, centri direzionali, insediamenti di grandi gruppi.

La presenza a Reggio Emilia della Mediopadana – con la facilità di collegamenti che consente – apre la provincia a ricettività di  alto livello, rendendola culla ideale per insediamenti di questo tipo.

Si tratta quindi di favorirli e di implementare i servizi necessari al miglior funzionamento di essa: parcheggi, segnaletica, accoglienza, mobilità in uscita e intermodalità.

L’ambizioso obiettivo del convegno di oggi è dunque quello  di passare dalla teoria alla pratica: grazie alle  basi scientifiche gettate da Nomisma con questa ricerca, vogliamo chiamare gli Amministratori della cosa pubblica alla responsabilità delle scelte. E chiamare gli operatori economici e finanziari a decisioni di investimento, sulla stazione e sul territorio. Auspichiamo un confronto reale, che possa condurre a decisioni concrete per il futuro della nostra provincia”.

“La stazione Mediopadana rappresenta già oggi un potente fattore attrattivo e di sviluppo per la città e non solo – dichiara il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – Dai dati in nostro possesso infatti questa fermata sta rapidamente diventando concorrenziale rispetto ad altre soluzioni per i viaggiatori emiliano-romagnoli, ma anche per quelli di province limitrofe di altre regioni, da Mantova a Cremona, dalla Toscana sino a Trento. Il sistema Reggio che sulla Mediopadana ha investito e scommesso ha fatto una scelta lungimirante, a cominciare dalle generazioni di amministratori che hanno avuto il coraggio di credere in un progetto capace di mettere la nostra città al centro di un’area vasta che abbraccia, appunto, contesti territoriali che vanno oltre la stessa regione in cui siamo collocati. In questi ultimi mesi abbiamo impostato un lavoro di ampio respiro che ha teso a rafforzare la capacità della stazione di essere connessa e comoda per chi parte e chi arriva: il potenziamento delle linee di trasporto pubblico su gomma , ora più frequenti e continue, l’inserimento – a fianco dei tradizionali taxi – di noleggi con conducente per spostarsi ancora più rapidamente, l’ampliamento di centinaia di posti parcheggio per le vetture private, la sorveglianza per migliorare l’aspetto della sicurezza”.

“Chi oggi parte e arriva alla stazione Mediopadana trova, nell’arco poche centinaia di metri, una serie di opportunità sul fronte dello sviluppo economico, della rigenerazione urbana e del rafforzamento delle politiche di insediamento universitario a Reggio Emilia che crediamo rappresentino il contesto ottimale per accrescere ulteriormente i già positivi dati che si registrano in questa ricerca. Si va dal completamento del primo stralcio del Campus universitario, con la più grande opera di pedonalizzazione che la città abbia realizzato negli ultimi anni, al varo del progetto di riqualificazione delle storiche Officine Reggiane, che diventeranno ben presto un Parco dell’innovazione capace di ospitare decine di laboratori di ricerca scientifica applicata, luogo in cui l’industria contemporanea ripensa se stessa e si rinnova per competere sui mercati globali. E ancora: la concessione dell’area del Campovolo dall’Enac, per sviluppare attività di tipo culturale e ricreativo, l’area industriale di Mancasale nella quale verranno migliorati servizi e connettività, attraverso la banda larga, per venire incontro alle esigenze di chi in quella zona produce, senza dimenticare il grande progetto della tangenziale nord che raggiungerà Corte Tegge: un’opera attesa da decenni che completa il sistema infrastrutturale e rende più veloce e comodo spostarsi da un luogo all’altro di Reggio, migliorando contemporaneamente gli standard ambientali e liberando i quartieri da traffico e smog”.

“Ringrazio Nomisma per il lavoro di qualità svolto e Car Server per la ricerca che ci consegna, che ci spinge a voler fare sempre meglio e sempre di più. Davvero la stazione Mediopadana è una sfida vinta che ha però, in sé, ulteriori potenzialità di sviluppo attorno alle quali Reggio Emilia come sistema ha il dovere di riflettere in modo collettivo e unitario con uno sguardo che mira al futuro, per consolidare gli elementi di successo che abbiamo davanti agli occhi e per sfruttare pienamente tutte le occasioni ancora non immaginate che gli anni a venire ci consegneranno”.