Conosciuto per il suo impegno come teorico del Partito Comunista, attività che lo condusse alla prigionia e alla morte negli anni del fascismo, la figura di Antonio Gramsci, meno nota sotto il profilo dell’antropologo, sarà oggetto di un ciclo di seminari promossi dal Laboratorio di Etnologia di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

“A partire dagli anni ’90  – ha spiegato il prof. Gino Satta, docente Unimore e fra i promotori degli incontri – il pensiero di Antonio Gramsci è stato al centro di una vasta riscoperta e rivisitazione a livello internazionale, divenendo un punto di riferimento indispensabile per le scienze sociali contemporanee. Con la cosiddetta “Gramsci renaissance”, diversi ambiti delle scienze sociali hanno fatto delle categorie interpretative elaborate da Gramsci, uno degli strumenti fondamentali per analizzare la dimensione politica e sociale dei fatti culturali”.

Il ciclo seminariale, che intende mettere in evidenza, esplorare, discutere la rilevanza del pensiero di Antonio Gramsci per l’antropologia contemporanea, continua con un terzo appuntamento, martedì 24 novembre 2015 presso l’ Aula ex-contrattisti (II piano) del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (l.go S. Eufemia 19) a Modena, si terrà a partire dalle ore 14.00.

Relatore dell’incontro il prof. Gino Satta, docente presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali e attivo all’interno del Laboratorio di Etnologia di Unimore, che illustrerà le figure e la relazione biografica e intellettuale di “Gramsci e De Martino”.

Per ulteriori informazioni visitare la pagina  http://www.labetno.unimore.it