mediciSi è svolto questa mattina presso la Prefettura di Modena il tentativo di conciliazione, previsto dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, conseguente allo stato di agitazione preannunciato da parte delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, della UIL, NURSIND, FSIUSAE e FIALS per problematiche relative ai piani occupazionali, all’utilizzo delle risorse finanziarie dei vari istituti contrattuali, ed alle progressioni professionali nell’ambito dell’Azienda Unità Sanitaria locale di Modena.

Durante la riunione, alla quale erano presenti il Direttore Amministrativo dell’Azienda, il Direttore del Personale ed il Responsabile delle relazioni sindacali ed una rappresentanza di esponenti delle OO.SS. che hanno promosso l’iniziativa nonché dei Rappresentanti interni all’Azienda, sono stati affrontati sotto varie angolature i temi che hanno dato origine alla protesta, inducendo le Organizzazioni di rappresentanza, dopo infruttuosi incontri con l’Amministrazione, ad attivare la procedura prevista dalla legge 146/90, che disciplina la materia delle astensione dal lavoro nelle attività considerate essenziali per l’utenza.

Al termine dell’incontro, da parte della Prefettura è stata formulata una proposta di mediazione che prevede l’immediata attivazione di un tavolo paritetico, supportato eventualmente da un tavolo tecnico ristretto, destinato ad affrontare in una prospettiva di soluzione condivisa, le tematiche sul tappeto, rispetto alle quali, sia la parte sindacale, sia l’Azienda USL hanno dimostrato responsabilmente disponibilità al dialogo  ed al confronto costruttivo che si attiverà sin dalla data del 25 novembre con un primo incontro.

Soddisfazione per l’accordo è stata espressa dai rappresentanti dell’Azienda USL e dai Dirigenti sindacali che hanno manifestato il proprio apprezzamento per l’attenta ed equilibrata opera di mediazione svolta dalla Prefettura.

 

Dopo il tentativo di conciliazione messo in atto oggi dalla prefettura, i sindacati Fp-Cgil, Cisl Funzione pubblica, Uil-Fpl, Nursind, Fials e Fsi insieme alla rsu hanno deciso di sospendere lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Azienda Usl di Modena. Sindacati e Ausl hanno calendarizzato, come detto, un incontro per dopodomani – mercoledì 25 novembre.

«L’intervento della prefettura ci ha consentito di riaprire il confronto, che era stato interrotto dall’Ausl in un momento in cui risulta, invece, urgente ragionare sulla riorganizzazione del lavoro sulla base della piattaforma approvata dai lavoratori nelle assemblee – spiegano i sindacati – Questa settimana entra in vigore la legge 161 del 2014 che recepisce la normativa europea sull’orario di lavoro. In particolare non sono più ammesse le deroghe su cui hanno fatto affidamento in questi anni le direzioni aziendali. È necessario che nell’incontro di mercoledì l’Ausl definisca bene i suoi orientamenti in merito a uno specifico piano di azioni mirate al contenimento dello straordinario 2016. Inoltre deve dirci come intende riconoscere ai lavoratori l’impegno straordinario profuso finora per coprire le gravi carenze di organico in tutta la sanità modenese». I sindacati chiedono la disponibilità dell’Ausl a un confronto serrato anche sul piano occupazionale al fine di scongiurare preoccupanti ipotesi di chiusure dei servizi. «Leggiamo con favore questa prima apertura e misureremo la disponibilità dell’Ausl sui fatti – affermano Anna Paragliola (Fp-Cgil), Patrizia De Cosimo (Cisl Funzione pubblica), Giuseppe Belloni (Uil-Fpl), Eleonora Checchi (Nursind), Cesare Bruno (Fials) e Benedetta Misurata (Fsi) – Da troppo tempo i lavoratori attendono soluzioni che consentano loro di esercitare dignitosamente la loro professione. Una risposta alle diverse proposte da noi avanzate ad aprile 2015 rappresenta la base da cui partire per ricostruire relazioni sindacali accettabili. La trattativa serve per riconoscere e migliorare una situazione al limite della tolleranza, spesso non congrua rispetto alla sicurezza dei lavoratori e dei cittadini-utenti». I sindacati concludono sollecitando anche gli amministratori locali, in particolare i sindaci che, garantendo la qualità dei servizi e l’opera dei professionisti sanitari, possono e devono tutelare la salute dei cittadini.