depliant-CelebrazioniL’Abbazia romanica di Nonantola si prepara a ricordare Matilde di Canossa nel IX Centenario della morte (1115) con una serie di importanti iniziative che si svolgeranno fino ad aprile 2016, promosse dal Museo Diocesano, dall’Archivio Abbaziale e dalla Fondazione “Ora et Labora”, in collaborazione con Archeononantola, Centro Studi Storici Nonantolani, Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena e l’Associazione Terra e Identità.

Sabato 28 novembre, dalle ore 16,  sarà inaugurata al Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra la mostra “Matilde, splendente fiaccola” che permetterà ai visitatori di calarsi nel tempo della famiglia Canossa e di indagare i rapporti tra il potente monastero e la famiglia della contessa, attraverso un percorso fatto di antiche pergamene custodite presso l’Archivio Storico Abbaziale.

Prima della visita guidata con i curatori delle mostre, il pomeriggio comincerà nella Sala Verde del Palazzo Abbaziale con la relazione di Lucia Castaldi dell’Università di Udine, dal titolo “La difficile vita di un’opera politica: sopravvivenza, rielaborazione e manipolazione della Vita Mathildis di Donizone di Canossa”. Presenzierà Peter Von Wesendonk, Console Generale Aggiunto della Repubblica Federale di Germania a Milano.

Domenica 29 novembre, dalle ore 15 presso la Sala Verde del Palazzo Abbaziale, si terrà la Seduta di Studio dal titolo “Incontrando Matilde. Luoghi, persone e vicende della Signora d’Europa”, a cura dell’Associazione Terra e Identità di Modena e dell’Archivio Abbaziale di Nonantola. Moderatore: Roberta Iotti. Relatori: Elena Bianchini Braglia Gli uomini all’ombra di Matilde, Angela Chiapponi Rocche, monasteri e città: i luoghi di Matilde, Graziella Martinelli Braglia Iconografia matildica negli antichi Stati Estensi, Riccardo Fangarezzi Matilde, Bonifacio e Tedaldo: le carte dei Canossa a Nonantola.

Per i giornalisti sarà possibile visitare in anteprima la mostra, realizzare  foto e riprese video  venerdì mattina dalle 10 alle 12. Per visite in altri  momenti  è possibile accordarsi   con il Museo.

L’abbazia è stata uno  dei più luminosi fari nella storia, nella cultura e nella società dell’Europa Medievale, e custodisce ancora oggi preziose testimonianze di quel periodo. Accanto alle pergamene trovano spazio in mostra infatti due celebri codici medievali dell’epoca: la Relatio dell’Archivio Capitolare della Cattedrale di Modena (esposto in facsimile) e l’Evangelistario di Matilde di Canossa (secolo XI), fabbricato dai monaci benedettini nello scriptorium dell’Abbazia di Nonantola, uno dei codici medievali più importanti, splendido per il ciclo delle 10 miniature con gli episodi principali dell’anno liturgico e la lavorazione della coperta in argento dorato con la Crocifissione e Dio benedicente all’interno della mandorla.

All’interno della mostra sarà esposta una preziosa e rara colomba eucaristica, realizzata da botteghe orafe di Limoges all’inizio del XIII secolo e che fa parte del Tesoro dell’Abbazia di Frassinoro, fondata da Matilde di Canossa nel 1071.

Accanto alla mostra di pergamene, sarà inaugurata l’esposizione “Icone Matildiche. Spirito e devozione”, a cura delle iconografe Annalisa Fanfoni e Sabina Marconi, con immagini tratte dal ciclo delle preziose miniature dell’Evangelistario di Matilde di Canossa.

Le iniziative sono rese possibili grazie al contributo del Banco Popolare – Banco San Geminiano e San Prospero, di Coop Estense e del Soroptimist Club di Modena.

Si ringraziano inoltre per aver concesso il patrocinio il Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania in Italia, il Comune di Canossa, il Comune di Montefiorino, l’Associazione Terra Friniate e la Società Reggiana di Studi Storici.

 

I Canossa sul territorio

I legami tra l’abbazia e i Canossa sono testimoniati, a partire dall’anno 989, da documenti di Tedaldo; seguono carte del figlio Bonifacio, del fratello Corrado e della prima moglie Richilda.

Quindici sono gli atti riferibili ai quarant’anni di governo della figlia di Bonifacio, la gran contessa Matilde, nata dalla seconda moglie, Beatrice, che con Matilde alcune volte si sottoscrive. Oltre agli atti simili a quelli dei suoi predecessori, alcuni riflettono più direttamente lo scontro epocale di poteri del quale la contessa divenne protagonista e nel quale anche il monastero di Nonantola, che era abbazia imperiale, fu coinvolto. All’interno di un lunghissimo periodo fatto di buoni rapporti e sostegno reciproco tra Abbazia e Matilde, spiccano fatti forti e decisivi per il futuro di Nonantola: nella Pasqua del 1077 papa Gregorio VII sosta in abbazia, verosimilmente per indurre il monastero ad abbandonare la parte imperiale; con l’assedio di Nonantola Matilde persuade il monastero a passare al fronte papale. In queste o analoghe circostanze dovette avvenire una confisca di beni del tesoro abbaziale, poiché con un successivo documento qui esposto la gran contessa risarcisce la perdita assegnando terreni ai monaci.

Matilde morì nel 1115, ma gli effetti delle sue azioni continuarono a lungo ad influire sulla vita del monastero.

 

La Colomba eucaristica di Frassinoro

La mostra del Museo Diocesano di Nonantola offre l’occasione di poter ammirare un pezzo di straordinaria bellezza e rarità: una colomba eucaristica in rame e smalti champlevé realizzata da orafi francesi di Limoges all’inizio del XIII secolo. Questo pregevole esemplare proviene dall’antico Tesoro dell’Abbazia benedettina di Santa Maria e San Claudio in Frassinoro, fondata nel 1071 da Beatrice di Lorena insieme alla figlia Matilde di Canossa, in memoria dei due defunti mariti e della nipotina Beatrice, morta in fasce.

Ma cosa rappresentano e a cosa servivano le colombe eucaristiche nella liturgia del Medioevo? L’uso di questo particolare tipo di pisside per la conservazione del SS. Sacramento, già consolidato in precedenza soprattutto Oltralpe, si diffuse in Italia a partire dal Duecento. La peculiare forma delle colombe eucaristiche sospese sull’altare allude alla rappresentazione simbolica dello Spirito Santo ed è legata alla reale presenza del corpo e del sangue di Cristo sotto le Sacre Specie affermata dal IV Concilio Lateranense nel 1215. Sul dorso delle colombe si apre una cavità, chiusa da un coperchio a cerniera, in cui si inserivano le ostie consacrate poste entro una piccola teca, solitamente d’oro.

 

Orari di  visita

Dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30  (La biglietteria chiude mezz’ora prima). Venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 (La biglietteria chiude mezz’ora prima).

Info: Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, via Marconi 3, Nonantola. Tel. 059-549025; museo@abbazia-nonantola.net – www.abbazia-nonantola.net