Un territorio che si rifletterà allo specchio, ma cercherà anche di guardarsi con gli occhi di chi è arrivato da fuori, e magari lo ha scoperto, sotto una luce nuova, per la prima volta. Questo vuole essere, nell’intendimento del Comune di Castelnovo Monti e del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano che lo hanno organizzato, l’incontro con le scuole che hanno partecipato alla Progettazione “La Scuola nel Parco” per l’anno scolastico 2014/2015. Il titolo significativo dell’iniziativa è “Nome in codice Appennino da vicino, da lontano: voci e racconti delle scuole”: l’appuntamento è per mercoledì prossimo, 9 dicembre, nella Sala del Consiglio di Castelnovo dalle ore 16.30 alle ore 19.30.

Basterebbero i dati per comprendere il valore in termini educativi, e di conoscenza del territorio e dell’ambiente di questo progetto: nell’ultimo anno scolastico vi hanno partecipato poco meno di 1300 studenti, 132 insegnanti, sono stati visitati luoghi identitari e di grande valore dell’Appennino, quali la Centrale di Ligonchio,  l’Atelier  dell’acqua e dell’energia, castagneti e metati di Sologno e Marola, la Pietra di Bismantova, il Castello di Carpineti, fattorie didattiche, le pinete di Castelnovo, stalle, i Giardini dell’acqua di Collagna, l’Osservatorio Astronomico di Cervarezza, il Fiume Secchia, caseifici, il Lago Calamone, con l’accompagnamento di esperti, compresi anche pastori, scultori su pietra, agricoltori e casari. Tra le scuole coinvolte, gli Istituti Comprensivi di Busana, Castelnovo Monti, Casina, Toano e Villa Minozzo gli Istituti di istruzione superiore Cattaneo – Dall’Aglio e Nelson Mandela.

Sull’importanza della giornata afferma il vice Sindaco e Assessore alla Scuola di Castelnovo Emanuele Ferrari: “Gli insegnanti, gli studenti raccontano e si raccontano. Dicono la nostra appartenenza a un territorio, e oggi anche a una riserva uomo e biosfera. Ci propongono una sorta di bilancio sociale del lavoro educativo. Un nuovo slancio che da sempre ha avuto nel Parco nazionale il suo motore. Questi progetti sono anche il segno concreto della costruzione di una scuola dell’autentico; una scuola diffusa e all’aria aperta. Che respira e prende su di sé il compito del futuro”.

“Nome in Codice Appennino sintetizza l’obiettivo di una attività educativa e d’istruzione – afferma invece Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano – che mette a fuoco le potenzialità sottovalutate e sottoutilizzate del  territorio che si trova in un crinale tra arretramento e chiusura da un lato e tra innovazione e sviluppo dall’altro, in un momento in cui probabilmente sarà proprio la cultura e la motivazione dei giovani il fattore determinante”.

La giornata del 9 dicembre prevede che siano gli stessi studenti ed i loro insegnanti a raccontare al pubblico, ed ai loro coetanei, la propria chiave di lettura di un territorio dalle mille opportunità e sfaccettature, legate ai luoghi, alle stagioni, ai colori, alle tradizioni, e naturalmente alle persone incontrate, con il loro bagaglio di esperienza e di capacità di trasmettere l’Appennino.