camusso-3La Camera del Lavoro di Modena, il suo gruppo dirigente, i tanti delegati, attivisti e pensionati modenesi, saranno presenti in modo massiccio (oltre 800 persone) all’Attivo regionale Cgil dei quadri e delegati dell’Emilia Romagna giovedì 14 gennaio al Paladozza a Bologna (piazza Azzarita), per la presentazione del Nuovo statuto dei diritti dei lavoratori. La Carta dei diritti universali del lavoro che la Cgil nazionale, insieme alla Consulta giuridica, ha messo a punto in questi mesi come sfida alle tante leggi e provvedimenti di stampo neoliberista che in questi anni hanno deregolamentato il mercato del lavoro e spesso cancellato i diritti di chi lavora. Proprio per presentare il Nuovo Statuto sarà presente a Bologna giovedì prossimo il segretario generale nazionale Cgil Susanna Camusso. Con l’Attivo regionale prende il via un’estesa campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e fra i pensionati per consultare gli iscritti Cgil sulla proposta.

Data l’ampia partecipazione modenese all’Attivo regionale, tutte le Camere del Lavoro di Modena città e provincia, saranno chiuse al pubblico giovedì 14 gennaio per l’intera mattinata e gli uffici riapriranno solo nel pomeriggio a partire dalle ore 15.

Che cosa si propone la Cgil con la Carta dei diritti universali del lavoro, che ha come sottotitolo Nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori ?
“Con lo Statuto – spiega Tania Scacchetti segretario Cgil Modena –  vogliamo sostenere che i diritti sono in capo alla persona che lavora, e che il suo contratto – subordinato, parasubordinato, in partita Iva — non è fondamentale per connotarla. Le modalità di fruizione dei diritti – maternità, riposi, formazione — non saranno omogenee, ma devono essere assicurati a tutti”.
I 90 articoli di cui è composta la Carta dei diritti universali dei lavoratori, ampliano, estendono e integrano l’attuale Statuto (legge 300/1970), puntando a ricomporre il mondo del lavoro, rafforzare la contrattazione collettiva, costruire un nucleo di diritti universali estesi a tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Nei fatti un testo di legge di iniziativa popolare da sottoporre alla condivisione e consultazione certificata degli iscritti Cgil. “Vogliamo ricostruire il diritto ad avere diritti nel lavoro, realmente universali ed estesi a tutti – continua il segretario della Cgil di Modena – Vogliamo applicare l’art.39 della Costituzione con la misurazione della rappresentanza, anche delle imprese, la riduzione del numero dei contratti”.
Un altro obbiettivo è anche l’attuazione dell’art.46 sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa “che intendiamo non tanto come partecipazione all’azionariato e al capitale di rischio, ma possibilità reale di incidere su investimenti e riorganizzazione”. Al centro anche il ruolo della contrattazione con la rilevanza del contratto nazionale e la sua validità erga omnes, un nuovo rapporto tra legislazione e contrattazione senza che la prima soffochi la seconda come invece accade oggi con l’art.8 varato da Sacconi che permette deroghe.
“Vogliamo rimettere al centro il contratto a tempo indeterminato e stabile e superare la precarietà – spiega Scacchetti – riconducendo le altre tipologie contrattuali alla funzione di rispondere ad esigenze meramente temporanee delle imprese o a scelte autonome del lavoratore. Di fronte alle complicazioni e ai costi oggi proibitivi di una causa di lavoro, vogliamo ridare ai lavoratori la possibilità di agire in giudizio sia singolarmente che collettivamente”.
Sui temi del nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori, si apre dunque a partire dal 14 gennaio anche a Modena, come nel resto d’Italia, un’ampia consultazione fra gli iscritti Cgil, con l’ambizione di consultare la stragrande maggioranza di lavoratori e pensionati, nell’ordine di diverse migliaia di iscritti.
La Cgil si propone di estendere la discussione sul Nuovo Statuto anche alle altre forze sociali e sindacali, per arrivare appunto a fine marzo alla definizione di una proposta di legge di iniziativa popolare che ha l’ambizione di essere di rango costituzionale proprio perché mira a ricostruire i principi fondamentali del diritto del lavoro contenuti nella nostra Costituzione.