SantaMariaNuovaLa Direzione della Azienda ospedaliera IRCCS Santa Maria Nuova ha ricevuto ieri – giovedì 18 febbraio – la visita di un inviato di Striscia la Notizia, rubrica quotidiana di Canale 5. L’inviato ha intervistato il Direttore sanitario dott. Giorgio Mazzi in merito alla organizzazione del sistema di consegna delle merci destinate all’ospedale Santa Maria Nuova.

L’interesse della redazione era dovuto ad alcune segnalazioni anonime pervenute alla loro attenzione riferite a presunti accessi non filtrati di corrieri con finalità di recapito pacchi all’interno dei reparti di degenza e in altre zone comunemente ritenute a rischio infettivo.

Come avvenuto nel corso dell’intervista, la Direzione intende su questo tema ribadire quanto segue.

 

  • Le zone dell’Ospedale a maggior rischio infettivo (sale operatorie, sale parto, settori alta intensità e rianimazione) sono rigorosamente preservate e non accessibili a visitatori esterni senza filtro preventivo (vestizione e svestizione).
  • Le consegne di merci sottostanno a una organizzazione ordinata per destinazione, settori affini e flussi di attività e avvengono in buona parte per il tramite di magazzini:

 

1.    magazzino generale e sanitario, nel quale arrivano le forniture a contratto esclusi i farmaci; da qui gli addetti provvedono a smistare le merci in base alla destinazione;

2.    magazzino farmaceutico centralizzato che indirizza le consegne ai reparti;

3.    sub-magazzini afferenti ad alcuni specifici settori nell’ambito di servizi disciplinati dalle singole aggiudicazioni e relativi a unità/reparti che operano con elevato turn over di attività nelle 24 ore (es: laboratori analisi), oppure in ambiti particolarmente delicati (es: sale operatorie);

 

Consegne urgenti di campioni e dispositivi per apparecchiature, essenziali alla prosecuzione della attività, vengono fatte direttamente alle strutture nelle quali saranno processati e utilizzati.

Con riguardo al possibile timore igienico-sanitario, presupposto delle segnalazioni e insussistente sotto il profilo scientifico, rimane l’evidenza che l’ospedale è per definizione un luogo pubblico nel quale accedono quotidianamente – nel caso del Santa Maria Nuova – dalle 3mila alle 5mila persone a diverso titolo e questo non espone pazienti o visitatori a un rischio infettivo aumentato.

A questo proposito sono ormai diffusi, in ambito internazionale e nazionale, esempi di “apertura degli ospedali” con ampliamento delle fasce orarie di accesso (regolato) dei familiari nei reparti di degenza e nei settori di rianimazione, compatibilmente con lo stato di salute del paziente.