Teatro-Carani-bisIl salvataggio del Teatro Carani sia come struttura , sia come luogo di cultura sta assumendo , negli ultimi tempi, risvolti e toni kafkiani.

La questione è all’attenzione dell’Assessorato Regionale alla Cultura ma i margini di manovra e di intervento in tale sede sono pressoché nulli, proprio per condizionamenti legislativi che non consentono interventi su strutture private.

La palla è in mano alla Giunta Comunale di Sassuolo ma a quanto sembra, a corto di idee e mezzi.

A questo punto bisogna che il Comitato prenda in mano la situazione per ripensare un nuovo percorso.

Un suggerimento: innanzitutto bisognerebbe cominciare ad interessare la Soprintendenza, facendogli capire che a Sassuolo oltre al problema degli “ombrelloni“ in centro storico, c’è una struttura costruita negli anni 30, credo in stile “tardo liberty” che merita tutela e che fino al 2014 è stata destinata a Teatro senza soluzioni di continuità.

Abbiamo letto le doglianze del Comitato pro Teatro Carani circa la omessa richiesta di aiuto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena al momento del primo crollo dell’autunno 2014.

Abbiamo, anche, letto le dichiarazioni di un ex Assessore alla Cultura del Comune di Sassuolo che comunque giustifica la mancata richiesta di aiuto atteso che l’intervento sarebbe stato destinato ad una struttura privata.

Potremmo aprire un libro sul tipo di interventi negli anni della Fondazione e forse qualche euro  per riparare un controsoffitto di un Teatro a gestione pubblica  era dovuto.

Forse l’ex Assessore ha dimenticato il tipo, anomalo, di contratto di AFFITTO DI AZIENDA e con oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria a carico dell’erario locale.

In conclusione ritorniamo sul nostro originario suggerimento, di acquisizione della proprietà della struttura….. vincolata ed attraverso una “tassa di scopo“ .

Se aspettiamo la manna proveniente dalla buona volontà di qualche “Lorenzo il Magnifico“ locale dobbiamo abituarci ad andare a Fiorano.

(Mario Cardone)