L’Amministrazione comunale di Mirandola esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Don Ivo Silingardi, fondatore del Nazzareno di Carpi.

«Don Ivo – ricorda il Comune – è stato una figura significativa della Resistenza ed ha strettamente collaborato con Don Zeno Saltini, giocando un ruolo di grande importanza anche nella storia della Bassa modenese». La sua vita, del resto, si è sempre intrecciata con Mirandola.

Don Ivo Silingardi era nato a Modena il 28 agosto 1920. Ha iniziato la sua missione sacerdotale a San Giacomo Roncole, a fianco di don Zeno. Ha vissuto in prima persona la Resistenza, collaborando con le Brigate Italia. Arrestato nel settembre del 1944 dalla brigata nera insieme ad altri tre sacerdoti ed una ventina di giovani partigiani, fu condotto in carcere a Mirandola per poi essere consegnato ai tedeschi. Trascorse otto mesi in attesa della fucilazione a San Giovanni in Monte, a disposizione delle SS. Venne liberato alla fine della guerra e scoprì che l’amico don Elio Monari, arrestato insieme a lui, era stato barbaramente ucciso. Ha aiutato ebrei e perseguitati. Nel dopoguerra è stato incaricato di occuparsi della Pastorale del lavoro della Diocesi e delle Acli. Negli anni ’50 ha fondato la scuola alberghiera di Carpi, una delle più apprezzate in Italia. Ha contribuito a realizzare il centro Kennedy, la palestra omonima e la Cooperativa sociale Nazareno, che ospita decine di giovani con disabilità.