cgil_cisl_uilFp Cgil, Cisl Fp UilPa ed UilFlp dell’Emilia Romagna, oggi hanno svolto un attivo unitario dei propri dirigenti sindacali per discutere e promuovere le iniziative da farsi a livello regionale nell’ambito della vertenza finalizzata al rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del Pubblico Impiego, della Sanità Privata e del Terzo Settore.

Infatti dopo 6 anni di blocco contrattuale dichiarato oltretutto illegittimo da parte della Corte Costituzionale, il Governo continua a ritenere che in tale settore la contrattazione sia residuale e che non valga la pena investirvi risorse.

Ciò ha comportato una riduzione degli addetti di 220.000 unità, a fronte di una spesa pubblica che al contrario è aumentata di 27 miliardi, pur essendo diminuiti e peggiorati al contempo i servizi erogati ai cittadini. Lo Stato pertanto, non può ritenersi, nonostante i suoi proclami, un buon datore di lavoro! È per questo che unitariamente le OO.SS chiedono al Governo: l’immediata definizione dei 4 comparti di contrattazione, la stipula di un contratto nazionale triennale dal 1/7/2015  al  1/7/2018 che contenga per tutti i comparti il riconoscimento di 150 euro medi a regime a titolo di rinnovo, l’attivazione di relazioni sindacali improntate al rafforzamento degli istituti della partecipazione e a sancire definitivamente l’esigibilità della contrattazione da finanziare anche con la lotta ai veri sprechi ed alla spesa improduttiva, l’ individuazione di una disciplina utile a superare i vincoli della legge Fornero e a stabilire forme di flessibilità in uscita che prendano in considerazione i lavori usuranti come ad esempio quelli del personale addetto all’assistenza sanitaria, al lavoro di cura e polizia locale. Per quanto riguarda invece la  Sanità Privata ed il Terzo Settore: si chiede di definire due grandi cornici contrattuali, quella della filiera dei servizi sanitari e quella dei servizi assistenziali. L’obiettivo è di dare certezze normative ed economiche a lavoratori che subiscono un dumping contrattuale ormai inaccettabile e la precarietà relativa a tali settori dovuti anche alla poca chiarezza degli appalti. Si è dunque deciso di dare gambe e fiato a tali richieste definendo un percorso di mobilitazione di tutti i lavoratori che rappresentiamo con una serie di iniziative che culmineranno con uno Sciopero Regionale, martedì 24 maggio 2016.