Quando una persona giunge, per la prima volta, a Cavezzo, si rende immediatamente conto della notevole quantità di attività commerciali presenti. Molte di più rispetto a comuni con le stesse dimensioni. Nel 2015 siamo passati da 70 attività a 74, con un incremento positivo rispetto ai paesi limitrofi che, invece, ancora soffrono delle ricadute post sisma. Non tutti gli stabili, però, sono disponibili e la richiesta di acquisti e di locazioni resta elevata. Se su un fronte è indice d’interesse per Cavezzo, sull’altro pone qualche problema nel far incontrare la domanda e l’offerta di spazi commerciali disponibili. Da un lato vi sono i proprietari che, dopo avere magari risistemato i negozi, cercano la possibilità di affitto, per capitalizzare l’investimento. Dall’altra vi sono vecchi e nuovi commercianti alla ricerca di spazi a buon mercato per svolgere la propria attività. Le richieste non sembrano contenute. Nell’ottica di cercare di limitare i canoni di locazione, l’amministrazione comunale ha deciso di ridurre l’Imposta Comunale sugli Immobili (I.M.U.) del 25% per i proprietari di spazi commerciali che affitteranno nel 2016. Tale misura è imperniata a incentivare il rientro in locazione per le attività delocalizzate, in primis rivolto a quelle del ‘centro commerciale 5.9’, e a favorirne l’insediamento di eventuali nuove che intendano aprire a Cavezzo, stante l’effetto traino del mercato domenicale.

L’impegno per la promozione territoriale e il sostegno rivolto alle attività commerciali prevedono, anche per il 2016, l’esenzione dal pagamento della Cosap, ossia l’occupazione di suolo pubblico per le attività del ‘centro commerciale 5.9’. Saranno circa 36 mila € di risorse alle quali l’Amministrazione Comunale rinuncia per non gravare ulteriormente sulle imprese che hanno contribuito, nel periodo post sisma, alla rinascita del centro storico. Occorre poi aggiungere la misura di agevolazione fiscale legata alla ‘Zona Franca Urbana’ per le microimprese, che, ovviamente, non segue le dinamiche del nostro bilancio comunale, ma serve a dare ulteriore impulso alle attività imprenditoriali. Va annoverata, fra le politiche a favore del commercio, anche la riqualificazione di piazza Martiri. Gli edifici che insistono sulla piazza ne trarranno sicuramente beneficio, anche di valorizzazione economica. Per raggiungere quest’obiettivo, però, sarà necessario un po’ di disagio, seppur temporaneo, sia alle attività sia ai residenti. Per ridurlo al minimo si è iniziato un percorso con i soggetti interessati. Si sono svolti incontri con la partecipazione di ambulanti, commercianti, progettista e tecnici comunali. Abbiamo costituito delle sottocommissioni che hanno elaborato proposte per ridurre il disagio. Si è, quindi, realizzato un percorso partecipato, non a parole, ma nei fatti. Quando la Regione ha deciso di stanziare fondi sul cosiddetto ‘Piano organico’ per la riqualificazione dei centri storici legati ai paesi colpiti da sisma, la priorità, nel programma dell’Amministrazione Comunale, era il completamento della tangenziale. Né la cifra, né la direttiva legata ai centri storici, però, ha consentito di dare seguito all’idea. Ci si è, quindi, concentrati sulla seconda opzione che aveva già un progetto di massima e che consentiva di ottenere quelle risorse economiche. Il progetto della pavimentazione e della risistemazione di piazza Martiri è nato così. Con la collaborazione di tutti, considerando le esigenze di mantenere i parcheggi, i posteggi al mercato e aggiungere vivibilità a una piazza ricca di asfalto e poco più. Si è deciso, sostanzialmente, di usufruire di risorse che non sarebbero state disponibili per diversi anni nel bilancio comunale. Quando i cittadini avranno una nuova piazza, sapranno apprezzarne il look.