Ricordiamo che il Mude è il Modello Unico Digitale dell’Edilizia, in altre parole la piattaforma informatica utilizzata per l’attuazione delle ordinanze commissariali n. 29, n. 51 e n. 86 del 2012, relative alla ricostruzione. Il Mude unisce, nello stesso procedimento, sia la pratica edilizia per eseguire i lavori di riparazione, ripristino o ricostruzione degli immobili, sia la pratica concernente la richiesta dei contributi.

Al 31 marzo, l’ammontare complessivo dei contributi assegnati per il ripristino e per la ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal sisma ammonta a 96 milioni 698.133 euro.

Sempre al 31 marzo sono state accettate 381 istanze di contributo e sono state emesse 282 ‘cambiali Errani’ (di cui 13 per rigetto della richiesta di contributo).

Sono 4, invece, quelle che sono state archiviate su richiesta della proprietà.

Continua l’impegno anche sulla gestione degli stati avanzamenti lavori dei cantieri.

Nel primo trimestre 2016 sono stati liquidati ben 6 milioni 133.540,64 euro; al 31 marzo sono pervenute le comunicazioni di fine lavori con ripristino di agibilità per 114 cantieri Mude.

Di recente emanazione le ordinanze commissariali n.13 e n. 14 del 21 marzo che, tra le novità introdotte, hanno prorogato i termini per presentare le richieste di contributo su piattaforma Mude.

Rimangono esclusi dalla proroga, invece, gli edifici d’imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione.