Maserati_2“Modena non si può permettere di perdere la produzione a marchio Maserati”.
Così stramattina Cesare Pizzolla segretario della Fiom/Cgil di Modena in conferenza stampa ha commentato i risultati dell’incontro di ieri con i vertici Maserati sulle prospettive dello stabilimento modenese. “Purtroppo l’unica cosa positiva di ieri pomeriggio – ha aggiunto Pizzolla – è che dopo anni la direzione ha concesso un incontro anche alla Fiom, ma i contenuti dell’incontro non solo confermano i dubbi e perplessità che da tempo la Fiom denuncia, ma addirittura li aggravano”.
Infatti è stato detto che il 1° gennaio 2017 non si produrrà nessuna autovettura a marchio Maserati nello stabilimento modenese, in quanto al 31.12.2016 i due modelli attuali (Gran Cabrio e Gran Turismo) andranno fuori produzione, e ad oggi i vertici Maserati non confermano se e quali modelli, anche di nicchia, saranno prodotti a Modena.

Questo fatto nuovo, la fine della produzione al 31.12.2016 e il non contestuale ingresso di nuovi modelli dal 1.1.2017, a dire dell’azienda determina che 120 dipendenti non potranno più continuare ad essere occupati nel sito modenese e potranno essere trasferiti in altri stabilimenti del Gruppo e in aziende fuori del Gruppo.
Pur valutando positivamente l’aumento degli occupati (600 addetti) e il centro ricerca e sviluppo da mantenere e accrescere su Modena, la Fiom/Cgil non può accettare che a fianco di ciò non si producano più autovetture Maserati, rimanendo l’Alfa 4C l’unico modello in produzione.

“L’esproprio della produzione Maserati a Modena è grave e deve diventare un problema per tutta la città, in quanto potrà avere ricadute non solo sui lavoratori, ma anche sull’indotto e su tutto il territorio” ha aggiunto il segretario della Fiom/Cgil.
“Anche un cieco vedeva che saremmo arrivati qui, e a Modena di ciechi ce ne sono stati tanti sulla vicenda Maserati” ha concluso Pizzolla e in vista del prossimo incontro di luglio con la direzione – che dovrebbe dire se e quando ci sarà ancora a Modena una produzione a marchio Maserati (e anche ammesso che ci sarà non potrà essere operativa dal 1 gennaio 2017) – è necessario che tutti le parti interessate, a cominciare dalle istituzioni, che hanno a cuore il Tridente, si impegnino a far sì che questa nefasta previsione non si avveri e che sarà possibile continuare ad avere una produzione a marchio Maserati nella nostra città.
A fronte di problemi di tale portata, è fondamentale ritrovare l’unità di intenti, anche sul piano sindacale, evitando altri incontri separati o assemblee separate tra le sigle sindacali, in quanto i problemi dei lavoratori non hanno appartenenze sindacali, “e solo con un fronte unito e compatto possiamo provare a far sentire la voce dei lavoratori”.