Davide-BattiniSi aprono la settimana prossima all’ospedale di Sassuolo le urne per eleggere le rsu (rappresentanze sindacali unitarie).

I 541 aventi diritto possono votare presso la sala sindacale al primo piano dell’ospedale vicino alla lungodegenza da martedì 12 a giovedì 14 aprile nelle fasce orarie 6.30-8, 12-16 e 19.30-20.30.

«Sono tanti i temi che attendono di essere affrontati – dichiara Davide Battini, neoeletto segretario generale della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale – Le sfide riguardano principalmente le condizioni di lavoro (orari, mobbing, ferie, trattamenti economici e incentivi) che vedono anche disparità di trattamento tra i dipendenti comandati dall’Ausl di Modena e quelli assunti direttamente dall’ospedale e, quindi, privati».

La Cisl si presenta con otto candidati che rappresentano tutte le professioni sanitarie e amministrative dell’ospedale. «Per i lavoratori dell’ospedale di Sassuolo vogliamo innanzitutto risultati concreti, sia economici che di condizioni di lavoro – spiega Battini – Sono fondamentali anche la trasparenza e qualità del servizio agli utenti, che si ottiene solo attraverso una corretta organizzazione del lavoro fatta di turni, reperibilità e compiti ben definiti, rispettosi dei lavoratori e del confronto con i sindacati».

Come solita fare alla vigilia di competizioni elettorali, la Cisl Fp lancia un appello a favore della partecipazione, ricordando che il voto è una grande espressione di democrazia. «Ancor prima del risultato, nel voto per le nuove rsu dell’ospedale di Sassuolo è la partecipazione che ci interessa – sottolinea Battini – Non vogliamo tornare sugli eventi che un anno fa hanno determinato il mancato raggiungimento del quorum, ma vogliamo ribadire con forza che i dipendenti dell’ospedale di Sassuolo non possono essere considerati “figli di un dio minore” per la natura particolare del presidio ospedaliero».

Ricordiamo che l’Ospedale di Sassuolo è una società mista pubblico-privata: l’Azienda Usl di Modena detiene il 51 per cento delle azioni, mentre il restante 49 per cento appartiene ad Atrikè, una società privata.