Vinitaly-VaccariSi è tenuto in mattinata, a Verona, alla fiera internazionale del vino Vinitialy, organizzato dal Consorzio di tutela, un seminario sul futuro del lambrusco dal titolo “Dalla difesa all’attacco: quali sinergie e strategie fra sistema locale e lambrusco”. Al seminario hanno partecipato, in qualità di relatori, tra gli altri, il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari e la senatrice reggiana del Pd Leana Pignedoli, vice-presidente della Commissione Agricoltura, il sindaco di Bomporto Alberto Borghi e il sindaco Alessio Mammi di Scandiano. Erano presenti alcune decine di amministratori modenesi e reggiani. Il commento del senatore Vaccari e della senatrice Pignedoli:

“Ora che è stato evitato il grande rischio di modifica delle norme europee a tutela delle varietà vitivinicole – ha detto il senatore Stefano Vaccari – è il momento di passare all’attacco, fare un ulteriore passo in avanti. A questo convegno sono presenti tanti sindaci, modenesi e reggiani, che hanno portato nei loro Consigli comunali un ordine del giorno a difesa del nostro lambrusco, approvato spesso anche all’unanimità. I produttori, il Consorzio, gli amministratori, i parlamentari, tutti hanno lavorato insieme per combattere la modifica delle norme europee: questo lavoro di squadra è riuscito a ottenere il ritiro del documento. Ora ci sono le condizioni normative, di comunanza di valori e di capacità produttive e gestionali per aprire una nuova fase di rilancio. C’è, infatti, in campo una novità straordinaria: la Commissione Agricoltura della Camera ha cominciato a discutere il Testo unico del vino, un provvedimento che guarda al vino come un patrimonio non solo economico, ma anche culturale di valore nazionale. Io e la senatrice Pignedoli lo seguiremo con attenzione nel suo cammino anche al Senato. Il legislatore, quindi, sta facendo la propria parte, anche il territorio è chiamato a fare scelte importanti in termini di innovazione, aggregazione, investimenti e formazione degli operatori. Cominciamo a ragionare insieme di cluster e anche, perché no, di una denominazione protetta unica per tutto il lambrusco”.

“Per fare il passo avanti ora necessario – ha aggiunto la senatrice Leana Pignedoli – occorre una maggiore consapevolezza su tutto il nostro territorio del valore dei nostri prodotti, un nuovo orgoglio territoriale, ma soprattutto occorre la capacità di affrontare la sfida del mercato globale dove si confrontano i vitigni autoctoni europei e i vitigni internazionali. I nostri vantaggi competitivi sono la differenziazione, la qualità, l’identità e l’originalità. Tutto questo deve confrontarsi con il cambiamento di stili di vita in atto. In Italia il consumo di vino è in calo, mentre cresce la richiesta di un prodotto di qualità e si afferma una nuova cultura del vino. Il cluster, secondo me, è un concetto più dinamico e avanzato rispetto al classico distretto. Dobbiamo essere però capaci di mettere insieme tutti i soggetti interessati e tutte le competenze coinvolte. Insomma la sfida ora – ha concluso la senatrice Pignedoli – è saper offrire un prodotto integrato, composto da una parte fisica e una parte immateriale, che è cultura ed emozione, non solo un buon vino, ma anche tutto quello che ci sta intorno”.