economiaAccelerano nel quarto trimestre del 2015 i distretti dell’Emilia Romagna, dopo il rallentamento di metà anno, con una crescita delle esportazioni del 5,3% che ha portato i livelli su valori di circa 3 miliardi di euro, nuovo massimo storico. Sono questi i principali dati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell’Emilia Romagna curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

“Grazie all’accelerazione degli ultimi mesi dell’anno, – commenta Luca Severini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo –  l’intero 2015 si è chiuso con una crescita dell’1,5% per l’export dei distretti della regione che hanno raggiunto 11,5 miliardi di euro, nuovo record storico. Si tratta del quinto anno consecutivo di crescita.”

Considerando l’andamento complessivo del 2015 chiudono positivamente 12 distretti su 19. In Emilia Romagna emerge un’elevata dispersione, non solo tra diversi settori di specializzazione, ma anche tra distretti appartenenti alla stessa filiera produttiva. Nella meccanica, alle performance positive dei distretti delle macchine per il legno di Rimini (+17,2%), della food machinery di Parma (+2%), dei ciclomotori di Bologna (+10,1%) e delle macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (+16,2% secondo i dati ACIMAC), si contrappongono i segnali negativi osservati nei distretti delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (-9%) e delle macchine utensili di Piacenza (-14,6%). Anche il distretto delle macchine per l’imballaggio di Bologna, nonostante i miglioramenti di fine anno, chiude il 2015 in lieve territorio negativo, dopo le brillanti performance degli anni precedenti (solo -3,6% rispetto al record storico del 2014), soffrendo in particolare in Indonesia e Cina.

I tre distretti del sistema moda della regione, pur mostrando timidi segnali di ripresa nell’ultimo trimestre dell’anno, chiudono il 2015 in negativo, continuando a scontare le difficoltà sul mercato russo derivanti dalla svalutazione del rublo e dalla contrazione del prezzo del petrolio. Le perdite più consistenti si registrano nel distretto dell’abbigliamento di Rimini (-7%), seguito dalla maglieria e abbigliamento di Carpi (-5,4%) e dalle calzature di San Mauro Pascoli (-4,1%).

Segnali migliori vengono dal sistema casa: nel 2015 in crescita sia il distretto delle piastrelle di Sassuolo (+7,5%), che quello dei mobili imbottiti di Forlì (+0,7%) grazie al traino del mercato statunitense. Nel 2015 è migliorato anche il quadro per il settore alimentare: bene l’alimentare di Parma (+14,3%), i salumi di Parma (+8,7%) e il lattiero-caseario di Reggio Emilia (+4,3%); riescono poi a chiudere il 2015 in territorio lievemente positivo i salumi di Modena (+0,7%) e l’ortofrutta romagnola (+1%); infine arretrano lievemente il lattiero-caseario Parmense (-2,4%) e in misura significativa i salumi di Reggio Emilia (-17,5%).

L’analisi per mercato di sbocco evidenzia una dinamica positiva per le esportazioni verso i mercati maturi (+6%), trainata dalle buone performance negli Stati Uniti, a fronte di un calo degli scambi verso i paesi emergenti (-6,2%), condizionato dalle difficoltà sul mercato russo e dal calo delle vendite in Indonesia (dopo il boom del 2014).

Performance molto positive hanno caratterizzato i poli tecnologici della regione che hanno chiuso il 2015 con una crescita delle esportazioni superiore alla dinamica nazionale (+14,7% versus +5,9%), trainati dal polo biomedicale di Mirandola (+29,1%) che è cresciuto su tutti i più importanti mercati (Francia e Germania in primis) e superato i livelli di export pre-sisma, toccando nuovi valori record. Bene anche il polo ICT di Bologna e Modena (+10,6%) e il polo biomedicale di Bologna (+3,2%).

I dati sul ricorso agli ammortizzatori sociali evidenziano nel 2015 un ridimensionamento complessivo delle ore autorizzate dei distretti della regione sebbene rimangano alcune situazioni di criticità.